NEW YORK (WSI) – Il default Usa incombe sul futuro imminente degli Stati Uniti e analisti ed economisti lanciano l’allarme, mentre il governo federale Usa vive il suo primo shutdown in 17 anni.
I più pessimisti avvertono sulle conseguenze, sottolineando che l’impatto sui mercati finanziari globali sarebbe decisamente più pesante di quello provocato poco più di cinque anni fa dal crack Lehman.
I cds a cinque anni, che misurano il credit default swap per proteggersi contro la possibilità che i Treasuries a cinque anni facciano default sono in salita, e ieri lo S&P 500 è sceso al valore più basso in quattro settimane.
Certo, il sentiment è negativo, ma non si può parlare ancora di un vero e proprio sell off. Perchè?
La spiegazione la dà Jim Bianco, direttore generale di Bianco Research, che spiega in un’intervista televisiva rilasciata a Bloomberg il comportamento dell’azionario Usa.
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“Il fatto è che i mercati non sono preoccupati, non come nel 2010 o nel 2011”, sottolinea. Il punto “è che secondo i mercati non ci sarà il default o se ci sarà, comunque ci saranno i fondi per rimborsare i debiti”.
“Gli investitori non stanno correndo a comprare cds per proteggersi contro la minaccia default; e in generale sono più preoccupati che un default accada in Italia che non negli Stati Uniti”.
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