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Mercato valute va riformato basandosi sul Bitcoin

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NEW YORK (WSI) – Il mercato dei tassi di cambio va ripensato da capo e bisognerebbe basare le transazioni su un sistema di scambio di oggetti numerici.

Il mercato valutario ormai è obsoleto. Dovrebbe invece ispirarsi alle piattaforme moderne, dove passano di mano Bitcoin, la moneta virtuale.

Anziché basarsi sullo scambio di titoli e securities, bisognerebbe che venissero passati di mano oggetti numerici emessi da un maggior numero di attori.

È il parere del confondatore ed ex presidente della piattaforma finanziaria svizzera Oanda. In un’intervista a Le Temps Richard Olsen ha detto che “il mercato delle valute è anacronistico” e va riformato, “ispirandosi al Bitcoin”.

Fissare i corsi di prezzo a quella o quell’altra ora è inutile. “Se ci sono delle falle in seno a un mercato, presto o tardi, qualcuno avrà la tentazione di provare a sfruttare quei buchi“.

Quali inefficenze sono possibili – chiede il giornalista del quotidiano svizzero – in un mercato così concorrenziale come quello valutario? “Contrariamente all’immagine che si ha di un mercato mega sofisticato, penso che il sistema sia anacronistico“.

“Il mercato è stato creato e resta organizzato in un contesto nel quale tutto viene eseguito su carta. Persino oggi, ci vogliono due giorni per completare un’operazione. C’è un contrasto assoluto tra la parte «front office», visibile per il cliente, e l’organizzazione che avviene dietro le quinte.

“È un’organizzazione poco efficace. Ma non cambia mai, perché nessuno evidentemente hi interesse a far si che le cose si evolvano. Tutti gli intermediari approfittano infatti di questa inefficacia”.