MILANO (WSI) – Ormai l’ha capito persino la stampa finanziaria più blasonata: la Borsa italiana è al rialzo. Se molti si chiedono come e dove l’obiettivo tecnico di questo movimento Toro è la resistenza a 25.000 del Ftse All Share.
Facendo i conti della serva significa che se ora siamo a 20.000 circa circorum abbiamo davanti un potenziale guadagno del +25% da qui a Natale e inizio gennaio, mesi propizi per l’esaurimento del trend rialzista.
Il pattern che ora si sta susseguendo giorno dopo giorno a Piazza Affari è la rapida e impensabile partenza dei “titolini”, che tanto fanno felici i risparmiatori ed i trader quando li comprano e spesso ci lasciano i denti per la illiquidità quando li vendono.
Il caso esemplare di esplosione della liquidità è stato il titolo Esprinet, da noi raccomandato in tempi non sospetti proprio due giorni prima il botto all’insù. Se notate avevamo una compressione enorme di volatilità ed un triangolo simmetrico proprio in corrispondenza di quelli che la storia definirà minimi storici. Dopo la nostra raccomandazione il boom lo ha proiettato ad un +20%.
L’obiettivo tecnico di Esprinet è prima 10 euro e quindi 17.50 in prossimità dei precedenti massimi. Vedere per credere. Lo dicevamo anche di BB Biotech quando quotava 55 ed ora è arrivata a 100 e continuerà fino a 150. Non ci vuole un genio a capire che ormai tutti i titoli dell’high tech, dell’informatica, del lusso, della tecnologia, sono destinati a volare verso l’alto seguendo le orme del Nasdaq.
Ora su tutti i giornali si legge che l’Italia è considerata sottovalutata dagli investitori stranieri. Bastava guardare a suo tempo l’equity risk premium che aveva segnato un massimo per capire che il trenino delle borse era destinato a tornare a ripartire.
Quello che spesso gli italiani non capiscono è che noi non sappiamo nemmeno dove siamo a livello di indice perché tutti utilizzano il Ftse Mib ed i più accorti il Ftse All Share ma questi sono indici che esistono da pochi anni e per sapere dove siamo bisogna recuperare gli storici MIB storico e Comit.
Solo in questo caso capiamo che le nostre quotazioni di Borsa sono al livello del 1984 ovvero 20 anni fa. E o andiamo in bancarotta tra poco (cosa possibile anzi forse probabile) oppure qualcuno ha deciso che non succederà nessuna bancarotta e sarà declino lento e quindi ci sono ancora delle opportunità sul nostro listino.
Esistono due situazioni, una di bottom up ovvero di rovesciamento e l’altra di forza relativa che premia i titoli vicino ai massimi. Oggi ci accaniamo contro due situazioni di forza relativa (Datalogic che sta rompendo i massimi e Sogefi idem che si sta avvicinando ai massimi storici dopo aver già rotto quella resistenza che a livello Ftse All Share corrisponde al livello di 25.000) e una di rovesciamento ( Txt e- solutions). Di seguito i grafici. [ARTICLEIMAGE]
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Emilio Tomasini, direttore responsabile di TRADERS’ Magazine Italia
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