Mercati

Borsa Milano positiva, banche sperano in aiuti Letta

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) -La riscossa dei bancari, comune a tutta Europa, spinge Piazza Affari sul crescente ottimismo per un accordo negli Usa tra Repubblicani e Democratici sul tetto al debito pubblico che scongiurerebbe il default. In un contesto simile l’attenzione degli investitori esteri per il mercato italiano è crescente con movimenti cosiddetti di ‘panic buying’ soprattutto sui titoli più piccoli, spiega un trader.

L’indice FTSE Mib ha chiuso in rialzo dello 0,43%, l’Allshare +0,56%. Migliore Francoforte, in linea Parigi e Londra. Volumi per 2,4 miliardi di euro circa. Lo spread Btp-Bund chiude in calo a 233 punti base, col tasso sul decennale del Tesoro al 4,24%. Il differenziale della Spagna archivia la seduta a 238 punti col rendimento dei Bonos al 4,29%.

Focus sul settore bancario, secondo le anticipazioni circolate nelle ultime ore il governo Letta potrebbe agevolare le svalutazioni sui crediti deteriorati. Borsa Francoforte inanella nuovi massimi storici grazie alla pubblicazione dell’indice Zew, che vola ai massimi in tre anni. Di fatto, l’indicatore tedesco che misura la fiducia degli investitori sulla base delle aspettative sui prossimi sei mesi è salito per il terzo mese di fila a 52,8 a ottobre (49,6 il mese precedente), toccando il valore più alto da aprile 2010.

Dopo una mattinata a due velocità, le banche italiane sono in territorio positivo e in linea con il settore europeo. Non manca qualche eccezione come ad esempio Mps e Pop Milano. Cede nelle ultime battute Intesa San Paolo. Carige dimezza il calo iniziale ma resta in territorio negativo a causa delle recenti turbolenze in seno alla Fondazione prima azionista con la richiesta di dimissioni, formulata da 17 consiglieri, per il presidente Flavio Repetto.

In fermento il settore media sia a livello europeo sia domestico con Mediaset che sale di oltre 1% dopo le anticipazioni sulla raccolta pubblicitaria del terzo trimestre di Publitalia. Pur essendo un trimestre poco significativo perché coincidente con il periodo estivo, “il dato è segnaletico di un miglioramento del trend”, scrive Icbpi. Decisamente sugli scudi Mondadori (+12,69%): un trader fa riferimento a indiscrezioni stampa su un’integrazione tra Mondadori Pubblicità e Publitalia, operazione suscettibile di creare sinergie nella raccolta. In scia L’Espresso, mentre su Rcs sono prevalsi dopo un’ottima mattinata i movimenti di “sell-on-news”, l’indomani dello scioglimento del patto, dice un trader.

Con l’ufficializzazione dell’acquisto da parte della cordata Thohir del 70% dell’Inter prosegue la fortissima corrente di acquisti sulle squadre di calcio quotate in Borsa: la Roma, ampiamente al suo massimo storico, e la Juventus sono continuamente entrate e uscite dall’asta di volatilità e hanno concluso in crescita rispettivamente del 29,4% a 1,67 euro e del 28,5% a quota 0,33. La Lazio non è riuscita a fare prezzo per tutta la seduta concludendo in aumento del 27,8% a 0,83 euro.

Italia sotto i riflettori per la legge di stabilità; una manovra da 10-12 miliardi che dovrebbe stimolare la crescita ma che richiederebbe ai cittadini nuovi sacrifici, in primis i tagli alla sanità . Nel frattempo notizie poco confortanti dal fronte macro con il debito che continua a salire dopo e a causa delle misure di austerity, anche per gli aiuti agli altri paesi Piigs.

Dall’altra parte dell’Oceano, stando alle ultime dichiarazioni, i leader del Senato sarebbero più ottimisti sulla possibilità di raggiungere un compromesso per porre fine allo shutdown del governo e riaprire il governo federale Usa.
Evitando soprattutto il il default, che avrebbe gravi conseguenze, come ha avvertito il direttore del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde. Il leader della maggioranza al Senato, Harry Reid, ha parlato di “grandi progressi”, precisando tuttavia che “non ci siamo ancora”.

“E’ positivo vedere che le controparti stanno trattando e tentando di arrivare a una qualche intesa – ha commentato in una intervista rilasciata a Bloomberg Timothy Radford, strategist presso la società di brokeraggio Rivkin Securities, a Sidney – Un accordo potrebbe essere siglato entro giovedì e sostenere il mercato”.

In caso contrario, stando all’ufficio di Budget del Congresso, il governo inizierebbe a non riuscire più a rimborsare i debiti tra il 22 e il 31 ottobre. La data ufficiale entro cui siglare un accordo è il 17 ottobre, ovvero tra due giorni. Tra le indiscrezioni, si parla di una proposta che permetterebbe di aumentare il tetto al debito fino a febbraio, anche per non rovinare la stagione dello shopping natalizio.

Piazza Affari rimane sotto i riflettori, grazie al ritorno degli investitori esteri e ai fondi americani. Tuttavia, la borsa fa fronte ora alla minaccia Letta, con la tassazione sui capital gain destinata ad aumentare a danno dei piccoli investitori.

Tra le storie societarie Alitalia, con i soci che hanno eliberato all’unanimità l’aumento di capitale di massimi 300 milioni da offrirsi in opzione ai soci in proporzione alla quota di capitale posseduta.

Azionario asiatico in rialzo, con l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Indec che ha testato il valore più alto in cinque mesi.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,46% a $1,3495, dollaro/yen +0,04% a JPY 98,60. Euro/franco svizzero +0,24% a CHF 1,2373, euro/yen -0,45% a JPY 133,05.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,56% a $101,84 al barile, mentre le quotazioni dell’oro -1,56% A 1.256,50.

ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area Euro ieri sono proseguiti gli acquisti sui titoli periferici con lo spread Italia-Germania calato in prossimità dei minimi da 3 settimane sotto i 240pb, in una giornata con bassi volumi. In ridimensionamento anche lo spread spagnolo verso Germania. I segnali di un possibile accordo negli Usa stanno portando questa mattina ad un rialzo dei tassi tedeschi, ancora una volta in modo pressoché parallelo rispetto a quelli Usa. In lieve calo invece quelli periferici. A margine della riunione di ieri dell’eurogruppo, il presidente Dijsselbloem ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alle scadenze prossime di alcuni importanti piani.

In particolare ha dichiarato che l’Eurogruppo discuterà della fuoriuscita dal programma di aiuti di Irlanda e Spagna (per il sistema bancario) nell’incontro di novembre. Si discuterà invece a dicembre o gennaio del tema Grecia.

L’attuale piano di aiuti alla Grecia scadrà a fine 2014, ma i fondi attualmente disponibili basterebbero fino alla metà del prossimo anno, rendendo potenzialmente necessario un aggiustamento del piano. Su questo punto il presidente dell’Eurogruppo ha tenuto a precisare che un taglio del debito non è un’ipotesi in discussione.

Infine, con riferimento al Portogallo, il cui piano di aiuti è in scadenza a metà 2014, la discussione sull’effettiva fuoriuscita si terrà nel primo trimestre 2014. Sempre con riferimento al Portogallo, il sottosegretario con le deleghe per gli affari fiscali ha dichiarato l’intenzione del governo di ridurre la tassazione sulle imprese, portando la relativa aliquota dal 25% al 23% il prossimo anno.

Sul fronte BCE il membro Bonnici ha dichiarato che un’eventuale operazione LTRO potrebbe contenere un cap dello 0,5% sul tasso richiesto. Nel frattempo, ieri il secondo incontro in Germania per l’ipotesi di formazione di una seconda edizione della grande coalizione con l’SPD, ha evidenziato ancora ampie divergenze di vedute dopo 8 ore di discussione. Il prossimo incontro è previsto per giovedì.

Negli Usa segnali di possibile accordo al Senato, dopo dichiarazioni in tal senso dei leader di entrambi gli schieramenti. Si tratterebbe di un accordo temporaneo dal momento che comporterebbe una sospensione dello shutdown fino a metà gennaio ed un’estensione del tetto del debito fino agli inizi di febbraio. Uno dei punti ancora aperti è la richiesta di alcuni repubblicani di includere un limite al potere del governo di posticipare temporaneamente le scadenze sul tetto sul debito in condizioni di emergenza, al fine di rendere ancora più rilevanti da un punto di vista politico le prossime scadenze. La possibilità di un accordo sta riportando questa mattina al rialzo il tasso sul T-note decennale.

Inoltre, l’ipotesi di accordo solo temporaneo, sta comportando un rialzo dei tassi sui T-bill con scadenza proprio nel mese di gennaio 2014, a fronte di un lieve calo di quelli in rimborso nella seconda parte di ottobre 2013.

Valute: in attesa dell’esito delle negoziazioni politiche negli Usa il cambio euro/dollaro continua a rimanere compreso tra la resistenza 1,36 ed il supporto 1,35. Il membro BCE, Bonnici, ieri ha dichiarato che il livello attuale non rappresenta un rischio per la crescita anche se ad un certo punto dovrebbe “un po’ deprezzarsi”.

Yen in lieve deprezzamento verso le principali valute questa notte. La volatilità sul cambio resta comunque piuttosto contenuta. Segnaliamo l’apprezzamento generalizzato del dollaro australiano (sui massimi da giugno verso quello Usa) dopo che dai verbali dell’ultima riunione della RBA è scomparso il riferimento ad una valuta più debole che favorisce l’economia. I trader hanno interpretato l’assenza di tale frase come una minore possibilità di taglio dei tassi in futuro.

Tra le valute emergenti segnaliamo l’apprezzamento dello yuan cinese verso dollaro ai massimi da 20 anni verso dollaro Usa dopo che nel terzo trimestre le riserve valutarie cinesi sono salite all’ammontare record di 3660 Mld$.

Rublo in lieve deprezzamento verso le principali valute sviluppate in questo primo scorcio di settimana. La banca centrale russa ha lasciato invariato il tasso di riferimento per il 13esimo mese consecutivo. Alla luce del calo dell’inflazione nella parte bassa del range obiettivo, l’istituto ha rimosso l’indicazione secondo cui i tassi sono ad un livello appropriato per l’immediato futuro, inducendo gli operatori ad aumentare le attese di un taglio dei tassi nei prossimi mesi qualora la crescita rallentasse ulteriormente e le aspettative d’inflazione calassero.

Commodity: chiusura in lieve rialzo per l’indice generale GSCI ER (0,2%) con tutti i principali indici settoriali in positivo. In evidenza si sono messi i preziosi (0,6%) che hanno dato luogo ad un rimbalzo dopo le forti perdite del giorno precedente. In rialzo anche il comparto agricolo ed i metalli non ferrosi. Tra questi ultimi in evidenza il rame (1%) grazie al balzo delle importazioni cinesi a settembre ai massimi da 18 mesi. Il settore energetico ha invece chiuso poco sopra la parità con un andamento contrastante tra Wti e Brent; il gas naturale Usa è invece salito ai massimi da 4 mesi. Questa mattina i prezzi del greggio sono piuttosto stabili mentre le vendite sono tornate su oro ed argento. Sul tema petrolio oggi iniziano i 2 giorni di discussioni tra i paesi del G5+1 e l’Iran sul tema nucleare.

Azionario: seduta di ieri all’insegna dell’incertezza per i listini azionari europei con gli operatori che continuano a valutare le notizie in arrivo dagli Usa sul tema tetto sul debito. Dopo una partenza in negativo i principali indici hanno recuperato nel corso della seduta riuscendo a chiudere la giornata leggermente in rialzo. Ancora una volta sono stati i listini periferici i migliori in Europa con l’indice Ibex che ha segnato nuovi massimi da agosto 2011. A livello settoriale andamento tendenzialmente positivo per i comparti all’interno dello Stoxx 600 con il settore telecomunicazioni risultato il migliore, mentre le vendite hanno colpito principalmente i comparti tecnologico ed auto, quest’ultimo penalizzato dal crollo di quasi il 10% di Peugeot su attese di un possibile aumento di capitale da parte della società.

In Italia, l’indice Ftsemib ha chiuso in leggero rialzo avvicinandosi sempre di più alla soglia dei 19000 punti. All’interno buon andamento ancora per il comparto bancario e delle utility, mentre in forte calo sono risultati i titoli del lusso guidati da Tod’s (-5%). In mattinata apertura positiva per i listini europei con l’indice Dax che ha segnato nuovi massimi storici.

Negli Usa quarta giornata consecutiva in rialzo per l’indice S&P500 in una seduta caratterizzata da volumi molto bassi vista la festività del Columbus day. Gli operatori sembrano attendere con un certo ottimismo la risoluzione della fase di stallo politico dopo due settimane di “shutdown” ed a pochi giorni dal 17 ottobre, termine ultimo per l’innalzamento del tetto sul debito. A livello settoriale tutti i principali comparti hanno chiuso in positivo, ad eccezione di telecomunicazioni ed utility. Da segnalare inoltre il nuovo massimo storico registrato dall’indice Russell2000, che raggruppa società con bassa capitalizzazione.

Oggi l’attenzione continuerà ad essere focalizzata sul Congresso ma anche sulla stagione delle trimestrali che questa settimana sarà molto ricca. Sul fronte emergente, apertura di settimana intorno alla parità per l’indice MSCI EM, su cui ha pesato il calo dei listini asiatici. In forte rialzo invece quello brasiliano (+2%) risultato il migliore all’interno dell’indice. Durante la notte andamento positivo per i listini asiatici sulla scia del rialzo di Wall Street. In lieve calo la borsa cinese.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

A2A – La società potrà partecipare alla gara di appalto per il termovalorizzatore di Giugliano (Campania); l’investimento previsto ammonterebbe ad oltre 300Mln€.

ALITALIA – L’assemblea dei soci del gruppo ha approvato la manovra finanziaria da 500Mln€ (aumento di capitale da 300Mln€ da offrirsi in opzione ai soci e nuove linee di credito per i restanti 200Mln€). Intesa Sanpaolo ed Unicredit garantiranno la sottoscrizioni di massimo 100Mln€ per un eventuale inoptato e Poste Italiane entrerà nel capitale del gruppo con un ammontare di 75Mln€ se i soci non sottoscriveranno per intero l’aumento di capitale. Secondo quanto riportato da “Les Echos” rimane incerto l’intervento di Air France-Klm al piano di salvataggio della società; il gruppo franco-olandese potrebbe infatti utilizzare il mese a disposizione per aderire al piano (sottoscrivendo una quota di 75Mln€) oppure diluire la propria quota dal 25% all’11%. Nel frattempo la concorrente British Airways si attende un intervento da Bruxelles per bloccare qualsiasi tipo di aiuto di Stato alla società.

BRUNELLO CUCINELLI – L’A.D. e fondatore del gruppo Brunello Cucinelli ha ribadito che l’anno in corso sarà un anno positivo per la società, evidenziando come sia i ricavi che l’Ebitda dovrebbero registrare una crescita a doppia cifra.

ENEL – La società ha siglato un memorandum d’intesa con il gruppo China Huaneng group (Chng); l’accordo mira a rafforzare la cooperazione nella generazione di energia rispettosa dell’ambiente.

MEDIASET – Il gruppo ha evidenziato una raccolta pubblicitaria del terzo trimestre in linea con quella dell’analogo periodo dello scorso anno; secondo la società ciò rappresenterebbe “il primo segnale d’interruzione di un ciclo con segno negativo che ha caratterizzato gli ultimi sette trimestri consecutivi della raccolta pubblicitaria Mediaset”.

MONCLER – La società ha dichiarato di aver presentato a Borsa Italiana la domanda per l’ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana.

RCS – Si è sciolto in anticipo il Patto di Sindacato di Rcs Media Group; la scadenza era prevista per marzo 2014.

TELECOM ITALIA – La dirigenza del gruppo ha ribadito che Tim Brazil non è in vendita.

BURBERRY – La società ha archiviato il primo semestre con ricavi in crescita del 17% rispetto allo stesso periodo di un anno fa ad oltre 1Mld£; inoltre l’A.D. Ahrendts lascerà il gruppo a metà 2014.

FACEBOOK – La società ha concluso un accordo per acquistare la startup Onavo, compagnia israeliana specializzata nello sviluppo di applicazioni per la telefonia mobile fondata nel 2010. I termini finanziari dell’operazione non sono stati però resi noti.