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Borsa Milano piatta: Ftse Mib verso rapida correzione?

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MILANO (WSI) – Piazza Affari termina la seduta sulla parità con l’attenzione che resta puntata sugli Usa in attesa di importanti dati macro tra cui quello sull’andamento del mercato del lavoro in calendario domani. “Il focus del mercato continua a essere rivolto agli Stati Uniti dopo il compromesso ponte che ha spostato ai prossimi mesi le decisioni sul budget e sul tetto al debito pubblico”, scrivono gli analisti di Bnl nel daily odierno. “La volatilità è pari a zero, il mercato è in attesa dei dati macro Usa”, osserva un trader. L’indice FTSE Mib ha chiuso a -0,04%, l’Allshare con un saldo pari a zero. Contrastati i mercati europei. Volumi poco sopra 1,9 miliardi. Giornata calma sul mercato dei titoli di Stato. Lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco resta sostanzialmente invariato a 234 punti.

Contrastate le altre Borse del Vecchio continente: Londra segna un rialzo finale dello 0,48%, mentre Francoforte è invariata (+0,02% per il Dax) e Parigi lima alla fine lo 0,21%.

Tra i titoli, Fiat chiude sopra i minimi ma resta uno dei titoli peggiori del listino principale e sottoperforma il settore europeo. Un trader spiega il calo odierno, che segue un rimbalzo consistente nella vigilia e ha volumi pari a 1,6 volte la media mensile, con l’aspettativa, finora frustrata, di una risoluzione della questione con Veba su Chrysler in tempi rapidi, mentre il tribunale del Delaware ha fissato l’inizio del procedimento per settembre 2014 anziché maggio come sperava Fiat. Fidentiis ha abbassato il giudizio sul titolo a ‘sell’ da ‘hold’ e ha rivisto al ribasso le stime, in particolare di circa il 4% quella sul trading profit di quest’anno. Il titolo da inizio anno è nella top ten del listino principale con un apprezzamento di oltre 60%. Autogrill festeggia con un +4% la promozione ottenuta da JP Morgan a ‘overweight’ da ‘neutral’. Contrastati i bancari con un po’ di attenzione in acquisto su Banco Popolare e Pop Emilia, mentre sono deboli Unicredit e Monte Paschi.

Sullo sfondo, gli investitori ritengono che, a causa delle conseguenze dello shutdown del governo federale Usa sull’economia, la Fed rimanderà qualsiasi manovra di “tapering”, ovvero di riduzione di acquisti di Treasuries e titoli legati ai mutui, che al momento avviene per un valore di $85 miliardi al mese.

Trepidazione per il rapporto sull’occupazione Usa di settembre, che sarà diffuso domani. Il dato avrebbe dovuto essere pubblicato lo scorso 4 ottobre, ma la sua comunicazione è stata rimandata a causa dello shutdown Usa, durato dal 1° al 17 ottobre. Gli analisti prevedono una creazione di nuovi posti di lavoro di 180.000 unità, al ritmo più alto da aprile, dopo i +169.000 di agosto.

La grande notizia societaria delle ultime ore vede protagonista JP Morgan, vicina a chiudere la causa intentata dal governo Usa sulle sue responsabilità nella gestione dei titoli garantiti dai mutui, durante il crash immobiliare della fine degli anni 2000, con il pagamento di $13 miliardi.

Positivi i commenti degli analisti, guardando ai mercati azionari. “I mercati continueranno a segnare nuovi rally, grazie al miglioramento dei fondamentali economici e alla decisione della Fed di rimandare il tapering – ha commentato in una intervista a Bloomberg Angus Gluskie, managing director presso White Funds, Management, a Sindey – Se è vero che il governo degli Stati Uniti deve lavorare sulla questione del debito e anche del budget, il 2014 inizierà probabilmente con una ripresa sincronizzata in Europa, Asia e Stati Uniti”.

Sulla stessa linea Jp Morgan su Italia e Spagna. Secondo la banca Usa, il robusto rally messo a segno dalle borse di Spagna e Italia negli ultimi mesi è destinato a proseguire che invitano a comprare nei momenti di debolezza del mercato. Il benchmark italiano FTSE MIB e quello spagnolo IBEX hanno registrato un balzo rispettivamente del 20% e del 25,7% negli ultimi tre mesi a fronte di un rialzo del DAX di appena il 6,3% alla borsa di Francoforte. “Ammettiamo che le azioni si sono rivalutate molto di recente e c’è il rischio di delusioni con la stagione dei risultati del terzo trimestre.

Questo potrebbe condurre ad un po’ di consolidamento ma il nostro consiglio resta che ogni potenziale flessione dovrebbe essere utilizzata come un’opportunità di acquisto”, ha detto JPMorgan in una nota. Secondo la banca d’affari l’attuale rimbalzo dei titoli periferici impallidisce di fronte alla decisa sottoperformance del passato; il che implica che “il cambio di direzione potrebbe avere ancora molta strada da compiere”. La banca sottolinea infine che, in termini di dati macroeconomici, la periferia ha già iniziato a ridurre il differenziale di attività con i paesi “core”, come evidenziato dal recente rimbalzo dei PMI e della fiducia dei consumatori. Sul fronte degli investimenti settoriali nella periferia, la scommessa più interessante restano le banche ma JP Morgan è anche “overweight” sui consumi discrezionali.
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Occhio al trend dei cds (credit default swap, contratti per assicurarsi contro il rischio default) relativi alle obbligazioni corporate, con l’indice Markit iTraxx Europe relativo alle 125 società con rating “investment grade” in rialzo a 85,3 punti base.

Tra i settori, titoli Internet osservati speciali, dopo che Google ha superato la soglia dei $1.000 per la prima volta nella sua storia. Tencent, la società Internet numero uno in Cina, ha registrato un balzo +5% a 451,20 dollari di Hong Kong, verso la chiusura record.

Azionario asiatico in rialzo, con l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index che ha testato i nuovi massimi degli ultimi cinque mesi. Tra i titoli in Giappone, Canon, +1,4%, complice la debolezza dello yen che ha migliorato l’outlook sugli utili dell’esportatore.

Dal fronte macroeconomico giapponese, le esportazioni di settembre sono salite +11,5% su base annua. Il dato ha però deluso le stime degli analisti, che avevano previsto una crescita +15,6%.

Focus sulla performance della Borsa di Shanghai, che ha chiuso in rialzo +1,6%, al ritmo più sostenuto in una settimana dopo che il governo ha manifestato l’intenzione di puntare su una politica economica che stimoli la domanda interna.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,09% a $1,3672, dollaro/yen +0,38% a JPY 98,07. Euro/franco svizzero +0,14% a CHF 1,2357, euro/yen +0,27% a JPY 134,11.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,79% a $100,01 al barile, mentre le quotazioni dell’oro invariate a 1.314,40 l’oncia.

ANALISI PIAZZA AFFARI, COSA COMPRARE E VENDERE OGGI di Pietro di Lorenzo, amministratore unico di SOS Trader

La borsa di Milano archivia la settimana in rialzo: FTSE Italia All-Share Variazione ultimi 5 giorni +2.198% Variazione ultimo anno +19.23%) FTSE MIB (Variazione ultimi 5 giorni +2.057% Variazione ultimo anno +19.064%) FTSE Italia STAR (Variazione ultimi 5 giorni +3.434% Variazione ultimo anno +46.688 %).

Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Telecom (+9.75%) Pop Emilia (+9.49%) Ubi (+9.36%) Mediaset (+9.02%) Autogrill (+8.47%). In rosso invece: Stm (-6.75%) Tods (-6.49%) Cnh (-5.75%) Fiat (-4.85%) Ferragamo (-4.68%)

I 5 titoli del Ftse Mib con maggiori rialzi da inizio anno sono: Mediaset +142,42% A2a +106,49% Fondiaria – Sai +102,21% Azimut Holding +80,4% Autogrill +78,29% %. I titoli più deboli: Saipem -47% Eni -3,11%

Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, il FTSE MIB disegna un tweezer top ovvero un pattern che presenta 3 candele giornaliere consecutive con i massimi perfettamente allineati.

Questo dimostra la valenza della resistenza passante in area 19.300 che si sta dimostrando un arduo ostacolo da superare. L’indice mostra una fisiologica perdita di momentum, che potrebbe essere il preludio a una rapida correzione del tutto naturale dopo un apprezzamento del 29.3% dai minimi di fine Giugno a 15.000 punti e del 12% dai minimi toccati 3 settimane fa’ in area 17.200.

L’accordo sul tetto al debito pubblico americano e sul budget federale 2014 ha favorito un nuovo flusso di acquisti alimentato anche dal buon inizio della stagione delle trimestrali Usa.

Operativamente, in vista di una fase di consolidamento dei mercati, abbiamo hedgiato il nostro portafoglio puntando sull’acquisto di un titolo forte (Diasorin) e la vendita di un titolo debole (Cnh)

Fra i titoli interessanti per la seduta, segnaliamo:

ATLANTIA disegna una Long white che esplode nella volatilità a seguito del superamento della resistenza a 16€ riportandosi su livelli che non vedeva da marzo 2010. La formazione di nuovi massimi (con il superamento di area 16.35€) potrebbe calamitare nuovi acquirenti.[ARTICLEIMAGE]

TELECOM prosegue il poderoso rally che ha generato un rialzo del 21.7% nelle ultime 8 sedute. I volumi decrescenti che hanno accompagnato il breakout di venerdì ci inducono ad attendere un rapido pull back al fine di individuare un punto di ingresso a più basso rischio

BREMBO prosegue il rally che ha generato un apprezzamento del 104.82% da inizio anno, portandosi a contatto con la resistenza psicologica rappresentata dai 20€. Il superamento di questo livello, potrebbe calamitare nuovi acquirenti.

SAFILO dopo aver riconosciuto il supporto in area 13.15€ riparte con decisione disegnando una Long white che esplode nella volatilità. Il superamento della trendline ribassista scaturente dai massimi del 15 Luglio, innescherà una ulteriore accelerazione verso area 15.3€.

ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area Euro tassi tedeschi sostanzialmente stazionari, emulando ancora una volta il comportamento degli analoghi Treasury. In lieve calo invece i tassi dei titoli dei paesi periferici. Dopo l’accordo (temporaneo) sul tetto sul debito e sullo shutdown, il tema dominante rimane ora la reazione della Fed, attesa differire la partenza del tapering.

Un recente sondaggio di Bloomberg ha fatto emergere l’attesa della partenza collocata nel mese di marzo, per un ammontare di 15Mld$. Nel frattempo durante il fine settimana è stato pubblicato da diversi organi di stampa il contenuto di una lettera di Draghi inviata a luglio al commissario per la concorrenza Almunia.

In questa lettera Draghi sottolinea la necessità di creare opportuni “backstops pubblici credibili”, richiamando i rischi di un’interpretazione rigida delle attuale regole. Il prossimo mercoledì sarà resa nota la metodologia con cui verrà condotta l’asset quality review.

Questa settimana il calendario delle emissioni è molto scarno (sul medio lungo solo la riapertura fino a 2Mld€ del trentennale tedesco) a fronte di scadenze per oltre 50Mld€, prevalentemente di titoli francesi ed austriaci. Sul fronte politico, prima dell’insediamento domani del nuovo parlamento tedesco, il congresso del partito Spd ha votato domenica a favore della partenza di negoziati per una grande coalizione che, secondo quanto dichiarato dal leader Sigmar Gabriel, potrebbe essere finalizzata prima di Natale.

In settimana atteso anche il consiglio europeo del prossimo giovedì e venerdì. Sul fronte macro importanti saranno anche i dati preliminari degli indici Pmi di Francia e Germania. Infine ricordiamo che è ancora attesa la decisione della corte costituzionale tedesca sul tema Omt.

Negli Usa tassi sostanzialmente invariati, in attesa della partenza domani della pubblicazione di dati macro rimasti in sospeso a causa dello shutdown. Il focus è soprattutto sui dati sul mercato del lavoro di settembre attesi appunto domani, mentre invece al momento non è ancora noto il nuovo calendario di altri importanti dati come le vendite al dettaglio dello stesso mese.

Valute: euro sostanzialmente stabile in prossimità dell’importante soglia di 1,37 che delimita anche il massimo del 2013 vs dollaro. Il deprezzamento del dollaro è arrivato negli ultimi giorni dopo l’accordo temporaneo sul debito Usa, malgrado la sostanziale stazionarietà dei differenziali di tasso a breve attesi fra un anno. Al momento non sono ancora noti i dati aggiornati sulle posizioni speculative. L’area 1,37 rimane la resistenza principale.

Deprezzamento generalizzato dello yen durante la notte dopo il deficit commerciale di settembre leggermente superiore alle attese ed il rallentamento inaspettato delle esportazioni. Il governatore della BoJ, Kuroda, stanotte ha dichiarato che l’istituto continuerà ad immettere liquidità nel sistema fino a quando l’inflazione non si stabilizzerà al 2%.

Verso euro il cambio questa settimana trova il livello di resistenza più significativo in prossimità di 135, mentre i supporti passano da 132,60 e 131. Tra le valute emergenti stabile lo yuan cinese verso dollaro poco al di sotto dei massimi da 20 anni toccati lo scorso venerdì. Il governo cinese ha richiesto un’implementazione rapida delle proprie politiche economiche e delle riforme necessarie a consolidare il recupero dell’economia cinese. Dal comunicato del Consiglio di Stato di ieri emerge che “mentre l’economia è stabile ed in trend di miglioramento, con la capacità di raggiungere i target annuali, le fondamenta del recupero non sono ancora solide”. Sarà rafforzato il supporto alle piccole imprese, stabilizzata la crescita del commercio con l’estero, ridotto l’eccesso di capacità produttiva in alcuni settori e ricercate nuove forme di stimolo per i consumi interni.

Commodity: la scorsa settimana l’indice generale GSCI ER ha chiuso invariato grazie al recupero dello scorso venerdì dove ha registrato un rialzo dello 0,6%. Nonostante il rialzo dell’indice, la giornata di venerdì è stata caratterizzata da un andamento contrastato tra i settori: hanno chiuso in positivo gli energetici e gli agricoli, a fronte di un calo dei preziosi e di un rialzo leggermente sopra la parità dei metalli non ferrosi. Tra gli agricoli si è messo in evidenza lo zucchero (2,6%) salito ai massimi da oltre 1 anno in seguito ad un incendio che ha danneggiato 6 magazzini nel maggior porto brasiliano (Santos). In rialzo anche il grano (2,9%) sui massimi da quasi 4 mesi su segnali di maggiore domanda per la produzione Usa ed Europea. Questa mattina il prezzo del greggio è in lieve calo, mentre l’oro recupera parzialmente il terreno perso venerdì.

Azionario: Seconda settimana consecutiva positiva per la maggior parte delle borse europee, la settima invece per l’indice Ibex che si è confermato anche questa settimana l’indice preferito in Europa con un guadagno da inizio anno che supera il 20%. A livello settoriale la settimana si conclude con rialzi generalizzati per tutti i principali comparti ad eccezione dei tecnologici.

Tra i migliori troviamo invece il comparto telecomunicazioni che continua a beneficiare di acquisti speculativi in attesa di ulteriori operazioni di acquisizioni/fusione all’interno del settore. In Italia, l’indice Ftsemib è risultato tra i più deboli nella seduta di venerdì chiudendo con un rialzo inferiore allo 0,5%. All’interno del listino prevalgono le prese di profitto sul comparto bancario, mentre continua a salire Telecom Italia (+3,5%) su nuovi massimi da gennaio scorso.

In mattinata apertura in tendenziale calo per i listini europei con le vendite che stanno colpendo principalmente i comparti finanziario e utility. Negli Usa seduta di venerdì ancora all’insegna di nuovi record, poco al di sotto dei 1750 punti nel caso dell’indice S&P500.

In una giornata caratterizzata dalle scadenze delle opzioni, sono stati ancora gli acquisti a prevalere sul mercato azionario favorito anche da una serie di trimestrali positive pubblicate da Morgan Stanley e General Electric. La settimana si è chiusa quindi in forte rialzo per i listini con il Nasdaq in testa grazie al forte balzo messo a segno da Google (+16%) dopo la trimestrale che ha trainato al rialzo tutti i titoli del comparto internet/social networks.

Sul fronte emergente , sesta settimana in rialzo delle ultime sette per l’indice MSCI EM che è ritornato sui livelli di fine maggio, quando i timori di una riduzione del QE avevano portato a forti vendite su tale comparto. I rialzi hanno interessato tutti i principali indici tra cui spicca il Bovespa con un guadagno di oltre il 3%. Durante la notte, andamento positivo per i listini asiatici con la borsa cinese a trainare i rialzi (+1,6%). In lieve calo invece l’indice Sensex30 indiano.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ALITALIA – La società ha smentito i risultati diffusi da un’agenzia di stampa secondo i quali il gruppo avrebbe perso nel 2013 500Mln€. Intanto la compagnia ha ricevuto 130Mln€ dei 300Mln€ previsti dall’aumento di capitale in corso. Secondo quanto riportato da “Les “Echos”, Air France-Klm starebbe invece valutando l’ipotesi di ridurre parte della propria quota detenuta nel capitale della società (attualmente al 25%) non prendendo parte alla partecipazione dell’aumento di capitale del gruppo.

ATLANTIA – Il gruppo ha dichiarato che, relativamente alla fusione per incorporazione di Gemina, l’acconto dividendo del 2013 sarà distribuito a gennaio 2014 anziché a novembre dell’anno in corso con stacco della cedola il 23 dicembre.

AUTOGRILL – JP Morgan ha alzato il rating sul titolo della società ad “overweight” dal precedente “neutral”.

CARIGE – L’emissione obbligazionaria da 750 Mln€ della società è stata sottoscritta per 2/3 da investitori esteri che hanno accolto in maniera più che positiva tale emissione.

ENI – L’agenzia di rating Standard&Poor’s ha confermato i giudizi sulla società, “A” nel lungo periodo ed “A-1” nel breve, in creditwatch negativo. Un eventuale downgrade verrà deciso in 1-2 mesi.

GENERALI – La società ha previsto un esborso complessivo di 230Mln€ circa (107,7€ ad azione) da versare ai soci di minoranza di Generali Deutschland Holding (Gdh) per il trasferimento delle loro azioni al gruppo. La compagnia finanzierà tale operazione con risorse interne .

GENERAL ELECTRIC – La società ha chiuso il terzo trimestre con un calo dell’utile netto del 9% circa a 3,2Mld$; stesso andamento per i ricavi che si sono attestati a 36Mld$ circa, in calo dell’1% rispetto all’analogo periodo del 2012.

JP MORGAN – Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, ammonterebbe a13Mld$ la multa che la banca dovrà pagare per concludere le indagini relative alle operazioni sui derivati che portarono ad una perdita netta di oltre 6Mld$. Per il caso “London Whale”, la società dovrà invece pagare una multa di 1Mld$ circa.

MORGAN STANLEY – La società archivia il terzo trimestre sopra alle attese con un utile netto a 900Mln$ circa, in crescita rispetto alla perdita di oltre 1Mld$ dello stesso periodo di un anno fa. Stesso andamento per i ricavi, in crescita del 7% ad oltre 8Mld$; il buon risultato trimestrale è stato in parte sostenuto dall’ottima performance del trading azionario.