MILANO (WSI) – La borsa di Milano chiude in ribasso con gli investitori che prendono profitto dopo i recenti rialzi, sui timori per i nuovi test sulle banche italiane. Il mercato italiano è il peggiore in Europa, insieme a quello spagnolo, altra borsa che ha realizzato un forte aumento nelle ultime settimane. “Gli italiani hanno diversi timori, a partire dalle banche, in vista dei nuovi test della Bce”, dice un trader. “Ma ci sono diversi investitori esteri che continuano a comprare. L’idea è che il mercato italiano abbia maggiori spazi di rialzo rispetto al resto d’Europa”. La Bce ha annunciato questa mattina linee guida più rigide per esame banche zona euro. L’indice FTSE Mib chiude in ribasso del 2,38%, l’Allshare del 2,26%. Volumi per 2,6 miliardi. Ribassi dell’1% o inferiori per Londra, Parigi e Francoforte, Madrid cala dell’1,8%.
Lo spread tra Btp e Bund tedesco è in lieve rialzo a 234 punti base, dopo aver oscillato stabilmente sui 232 punti. Il rendimento del decennale italiano è al 4,11%. Il differenziale tra i decennali italiani e spagnoli è poco misso sui 236 punti base e il tasso dei Bonos al 4,13%.
Presentati i criteri della revisione della qualità degli asset delle banche, la cosiddetta Asset Quality Review (AQR) della Bce. Analisti sull’attenti, a loro avviso i test hanno il potenziale di danneggiare diversi istituti. Si teme soprattutto un impatto su quelle di medie dimensioni. Pop Milano, Pop Emilia, Banco Popolare che cedono intorno al 5%, mentre Unicredit perde il 3% circa con uno Stoxx europeo che cala di circa il 2%. Peggio di tutte fa Carige a -6,7%, seguita da vicino da Mps a -6,5%.
Male soprattutto Stm per la delusione degli investitori sui risultati di bilancio. Il titolo cede oltre il 9%: sui conti hanno pesato soprattutto le svalutazioni.
Dal fronte economico, notizie negative per l’Italia, con il debito pubblico che ha testato un nuovo record, posizionandosi oltre la soglia del 133%.
Meglio la Spagna, che nel frattempo è finalmente uscita da una recessione che durava da ormai due anni, mentre fa ancora fatica a rilanciare il mercato del lavoro. Il Pil ha registrato un’espansione dello 0,1% nell’ultimo trimestre rispetto al periodo precedente. La stima è della Banca di Spagna, che nell’ultimo bollettino mensile segnala come il Paese abbia iniziato a rialzare la testa dopo la sua seconda fase di recessione dal 2008 a oggi. Il lieve miglioramento della produzione industriale dovrebbe essere sufficiente a ribaltare il risultato negativo del secondo trimestre, quando il Pil si è contratto dello 0,1%.
Riguardo all’annuncio della Bce, l’istituto ha precisato che l’asset quality review, ovvero la revisione della qualità degli asset, prenderà il via a novembre e durerà 12 mesi. In Italia saranno sotto esame i 15 principali istituti di credito. A tal proposito il numero uno Mario Draghi ha avverito le autorità europee di non far esplodere un’altra bomba con le loro idiozie, che ormai sono diventate la prassi e di non distruggere ancora le banche. L’assalto al debito delle società finanziarie, spiega, potrebbe portare a una “fuga degli investitori dal mercato bancario europeo”.
Sempre Draghi, nell’annunciare con un comunicato stampa gli stress test che saranno condotti sulle banche europee ha affermato che “una singola valutazione comprensiva, che sarà applicata in modo uniforme su tutte le banche significative, che incidono sul sistema bancario dell’area euro per l’85% circa. Si tratta di un passo importante per l’Europa e per il futuro dell’economia europea. La trasparenza sarà l’obiettivo primario. Riteniamo che questa valutazione rafforzerà la fiducia del settore privato nella solidità delle banche dell’Eurozona e nella qualità dei loro bilanci”. I test sono inoltre importanti per la creazione di una Unione bancaria.
Sul mercato valutario, euro osservato speciale: le speculazioni degli investitori secondo cui la Fed rimanderà il tapering al prossimo anno, dopo la pubblicazione del rapporto sull’occupazione Usa deludente, scatenano le vendite sul dollaro, che è arrivato a scivolare nei confronti dell’euro al minimo dal novembre del 2011, consentendo alla moneta unica di rafforzarsi fino a $1,3793.
Il Dollar Index, che misura la performance del dollaro nei confronti delle 10 principali valute, è scorso al valore più basso da febbraio. Iniziano a sentirsi in Europa le tensioni sulla forza dell’euro, con la Francia che ha lanciato un appello alla Bce, affermando che la valuta è non solo troppo forte, ma anche “troppo tedesca”.
Notizie poco confortanti per l’Italia, che si appresta a lasciare il club del G8. E sul fronte dei mercati, uno studio di Mediobanca mette in evidenza come la Borsa di Milano sia stata la peggiore al mondo negli ultimi 10 anni.
Intanto, l’indice europeo Stoxx Europe 600 Index è salito per ieri per la nona sessione consecutiva, segnando la fase rialzista più lunga dal giugno del 2010.
Mercati asiatici in preda a un improvviso sell off con la borsa di Tokyo e quella cinese che hanno testato i valori più basi un una settimana. I trader hanno attribuito le flessioni a indiscrezioni secondo cui le principali banche cinesi, inclusa la ICBC (Industrial and Commercial Bank of China) ha omesso di dichiarare crediti inesigibili per un valore di $3,7 miliardi nei primi sei mesi dell’anno. Nikkei -1,95%, Hong Kong -0,63%, indice australiano S&P/ASX -0,32%, Shanghai -1,26%, indice coreano Kospi -0,99%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro ritraccia dai massimi testati nelle ore precedenti, ma rimane ben saldo, scende -0,21% a $1,3752, dollaro/yen -0,87% a JPY 97,28. Euro/franco svizzero -0,12% a CHF 1,2311, euro/yen -1,05% a JPY 133,78.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -1,10% a $97,22 al barile, mentre le quotazioni dell’oro invariate a 1.342,50 l’oncia.