NEW YORK (WSI) – I dati che continuano a essere diffusi dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti confermano le prospettive degli analisti: la Fed, riunitasi oggi, non staccherà la spina al programma di QE.
Niente lancio del tapering insomma. Le condizioni di salute dell’economia americana non sono tali da avallare anche solo il ritiro delle misure che hanno assicurato la massiccia iniezione di liquidità ai mercati. Non ora. La Fed dovrebbe iniziare a ridurre la quantità di titoli che acquista per garantire la maxi iniezione di liquidità a partire dal prossimo anno.
A circa due ore dall’avvio delle contrattazioni, il Dow segna una crescita dello 0,38% a 15.628 punti, lo S&P 500 guadagna lo 0,28% a 1.767 punti mentre il Nasdaq resta fermo a 3.940 punti.
Reso noto l’indice della fiducia dei consumatori stilato dal Conference Board, che è crollato a ottobre al minimo in sei mesi, attestandosi a quota 71,2 punti dagli 80,2 di settembre (dato rivisto al rialzo dai 79,7 inizialmente resi noti). Il consensus era per un calo limitato a 73,1.
“La fiducia dei consumatori ha sofferto un deterioramente considerevole a causa dello shutdown del governo federale e la crisi per innalzare il tetto sul debito, fattori che hanno pesato sulle aspettative dei consumatori”.
Altri dati resi noti oggi: le scorte di magazzino delle aziende in crescita +0,3% ad agosto, pressocché in linea con le stime; nel mese di settembre le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno segnato un calo dello 0,1%, a fronte di attese pari a +0,1%. Il calo, rispetto ad agosto (quando erano balzate dello 0,2%), e’ legato soprattutto alle performance deludenti delle vendite automobilistiche (-2,2%) e dei grandi magazzini (-0,9%).
Nello stesso mese, l’indice dei prezzi alla produzione è calato dello 0,1% mensile a fronte di un aumento dello 0,2% atteso dal mercato. Su base annua, l’indice ha segnato un aumento dello 0,3%, il livello più basso dall’ottobre del 2009.
Salgono intanto per il quindicesimo mese consecutivo i prezzi delle case. Nel mese di agosto, secondo quanto risulta dall’indice S&P/Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle case unifamiliari nelle 20 principali negli Usa, è aumentato ad agosto, su base annua, del 12,8% a fronte del +12,4% messo in conto dal consensus. Si è trattato del più forte aumento dall’inizio del 2006. Gli economisti avevano atteso un aumento del 12,4%.
Apple sotto pressione: hanno deluso gli utili riportati nella serata di ieri. Per il terzo trimestre consecutivo, il colosso non ha assistito, di fatto, ad alcuna crescita degli utili. I profitti si sono attestati a $7,5 miliardi nel quarto trimestre fiscale, su un fatturato $37,5 miliardi, in calo rispetto agli $8,2 miliardi di utili dello stesso periodo dello scorso anno, su un fatturato di $36 miliardi. Inoltre, la leadership mondiale nel mercato degli smartphone è ormai di Samsung.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,20% a $1,3756; dollaro/yen +0,15% a JPY 97,80; euro/franco svizzero +0,05% a CHF 1,2353; euro/yen -0,06% a JPY 134,55.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,54% a $98,15 al barile, quotazioni oro +0,57% a $1.359,70.