MILANO (WSI) – La Fed lascia inalterata la massiccia iniezione di liquidità -droga a favore dei mercati. Ma stavolta l’azionario non brinda alla notizia del tapering rimandato. Nel suo comunicato, il Fomc, braccio di politica monetaria della Fed, ha precisato che attende “maggiori prove” prima di iniziare a ridurre gli acquisti di Treasuries e titoli legati ai mutui con cui ha drogato finora i mercati, acquisti che al momento avvengono per un valore di $85 miliardi al mese; sottolinea che l’economia continua a espandersi a un passo moderato. Ma agli investitori non basta. Borsa Milano prima in calo, poi Ftse Mib in ripresa, grazie a qualche acquisto sui bancari.
Il QE, ergo la politica straordinaria accomodante della Federal Reserve, continua: ma un articolo del Wall Street Journal suggerisce la possibilitĂ che la banca centrale possa procedere a ridurre il suo programma di stimolo negli incontri di dicembre. Wall Street chiude in rosso, alimentando le vendite anche in Asia.
“Il tapering è inevitabile, ed è quello che si legge nel comunicato della scorsa notte – ha commentato in una intervista a Bloomberg Donald Williams, responsabile investimenti presso Platypus Asset Management – Il timing non è ancora sicuro, ma il mercato inizierà a scontare la probabilità del tapering nei prossimi sei mesi al massimo”. Le percentuali di un tapering a gennaio, stando a quanto riporta Citigroup, sono cresciute dal 25% al 45%.
Nervosismo per il pericolo bolle speculative che Bill Gross, fondatore del fondo obbligazionario numero uno al mondo, Pimco, torna a spiegare. Tutte le classi di asset verserebbero in una condizione di bolla.
Italia torna a essere osservata speciale per i timori sul futuro del governo, dopo la decisione di votare la decadenza di Silvio Berlusconi con il voto palese. Forti tensioni all’interno del partito, incognite sulle conseguenze dell’ira del Cavaliere sul futuro dell’esecutivo Letta.
Male i listini asiatici: l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific è salito comunque a ottobre, fino alla giornata di ieri, +3,4%, segnando il secondo rialzo su base consecutiva. Il rapporto price-earnings è salito così a 13,8 volte gli utili attesi rispetto ai 12,7 della fine di agosto, stando ai dati di Bloomberg, rispetto ai 15,9 dello S&P 500 e i 14,9 dello Stoxx Europe 600 Index. Per il benchmark asiatico, è la fase rialzista in due mesi migliore dall’inizio del 2012.
BTP – Il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco a 10 anni resta sui valori della chiusura di ieri (250 punti) che avevano segnato un netto rialzo. Lo spread apre a 248,5 punti con un rendimento al 4,18% contro il 4,065% della Spagna che vede i Bonos a 236,2 punti contro il Bund.
ALTRI MERCATI – Euro -0,28% a $1,3697; dollaro/yen -0,16% a JPY 98,31; euro/franco svizzero -0,04% a CHF 1,2344. Euro/yen -0,47% a JPY 134,67.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,09% a $96,68, il prezzo dell’oro -1,06 a quota $1.335 l’oncia.