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Wall Street chiude in rosso una seduta in altalena

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NEW YORK (WSI) – Rimbalzo fallito per Wall Street che, dopo un andamento a a due velocità, archivia la seduta in rosso. A frenare gli acquisti la pubblicazione delle richieste di sussidi di disoccupazione, scese per la terza settimana consecutiva ma non abbastanza per centrare le stime degli analisti. I mercati restano cauti nonostante l’inatteso balzo dell’indice Ism Pmi di Chicago che, secondo alcuni analisti, non e’ rappresentativo dello stato dell’economia americana

Intanto gli operatori di borsa continuano a digerire il comunicato diffuso ieri dalla Federal Reserve al termine della riunione in cui ha lasciato invariati tassi di interesse e piano acquisto di bond. Per alcuni il tono usato è meno negativo delle attese, cosa che alimenta le aspettative per un “tapering” a dicembre. E sono proprio le dichiarazioni meno accomodanti del previsto della Federal Reserve di ieri ad alimentare la debolezza odierna.

Nel finale, il Dow segna un calo dello 0,47% a 15.546 punti, il Nasdaq fa -0,27% a 3.920 punti mentre lo S&P 500 perde lo 0,36% a 1.757 punti.

Il petrolio ha finito la seduta in calo: i future con scadenza a dicembre hanno perso 39 centesimi, lo 0,4% a 96,38 dollari il barile. Nel mese di ottobre il greggio ha perso il 5,8%. I titoli di Stato americani hanno terminato con andamenti misti: il rendimento del bond decennale e’ salito a 54% mentre quello del trentennale e’ sceso a 3,63%. Sui mercati valutari, l’euro scende a 1,3581 dollari mentre il biglietto verde cala a 98,32 yen.

Tornando ai sussidi, si è ridotto il numero di americani che ha fatto per la prima volta richiesta di un sussido disoccupazione la scorsa settimana. Le nuove domande sono scese di 10 mila unità a quota 340 mila, restando però ancora sopra i livelli di fine estate. Gli analisti interpellati da Bloomberg si aspettavano in media un risultato di 338 mila.

In rialzo l’indice Pmi di Chicago che, contro le attese, è salito a ottobre, rispetto a settembre, passando da 55,7 a 65,9 punti. Si tratta del livello più alto dal marzo del 2011. Gli economisti avevano atteso un calo a 55 punti. Ricordiamo 50 punti rappresenta lo spartiacque tra crescita e contrazione dell’attività manifatturiera nell’area.

Sul fronte societario, il titolo Facebook chiude in rialzo (+2%) dopo un avvio pesante. La performance del social network era stata appesantita dalle dichiarazioni del direttore finanziario David Ebersman durante la conference call con gli analisti: i teenager, uno dei target preferiti dagli inserzionisti pubblicitari, trascorrono meno tempo sul social network. Pesa anche il timore che la crescita del fatturato pubblicitario possa non essere sostenibile nel lungo termine. Male Visa (-3 %,) dopo una trimestrale che gli operatori hanno giudicato deludente.