LEGNANO (WSI) – Ci siamo, la due giorni più importante del mese è arrivata, con la Banca Centrale Europea che si riunirà quest’oggi per comunicarci le proprie decisioni in materia di politica monetaria e con i dati sulla disoccupazione americana che domani cercheranno di affinare le aspettative degli investitori, in termini di tempistiche del famigerato tapering. Bank of England in secondo piano e dati sulla disoccupazione australiana buoni market mover. Partiamo da quest’ultimi e procediamo a ritroso.
Australia: va da sola
Inutile ripetere come le economie oceaniche risultino decorrelate completamente dall’andamento delle altre e questo ci viene confermato dalla reazione che il dollaro australiano sta mostrando di fronte a decisioni di politica economica e soprattutto quando vengono rilasciati dati che descrivono la situazione di salute dell’economia dell’isola. Dati che, a differenza di altri (pensiamo all’Europa o all’America), sono considerati più rappresentativi di una situazione reale e non sporcata dalle varie crisi in atto.
Bene, dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro, che hanno visto un tasso di disoccupazione stabile al 5.7% (tassi di partecipazione 64.8% uguale al precedente), con un incremento di 1.100 occupati contro aspettative di aumenti nell’ordine della decina di migliaia di nuovi posti di lavoro, la divisa ha sofferto ed è stata venduta fino a raggiungere, come vedremo tra poco, i minimi precedenti di mercato. Essa, contro il dollaro americano, si è mantenuta in un buon range fornendo ottime possibilità operative, come abbiamo avuto modo di vedere negli scorsi giorni. Per questa settimana i dati dall’Australia sono terminati e possiamo decretare che non ha vinto nessuno tra compratori e venditori, la situazione di consolidamento potrebbe perdurare fino ai NFP di domani, che potrebbero muovere il dollaro in generale.
Bank of England: nessun cambio di retorica
Carney, nuovo governatore della Bank of England, potrebbe e molto probabilmente lo farà, decidere di non andare a cambiare di una virgola le decisioni di politica monetaria e la retorica che tra un paio di settimane andrà ad accompagnare la decisione.
Un non-event per la sterlina? Considerando che di fronte alla pubblicazione dei dati sull’andamento dei servizi (colonna portante dell’economia britannica) il pound ha reagito sopra ogni aspettativa è possibile attendersi un potenziale allungo della valuta britannica di fronte ad un nulla di fatto, anche se tale movimento potrebbe risultare soltanto di reazione al dato e speculativo di breve periodo. Sarà importante valutare cosa ci verrà comunicato nelle minute in pubblicazione tra diue settimane per capire se il wording e le intenzioni del direttivo stanno cambiando, dopo che i rumor e le dichiarazione sul fatto di aumentare o meno il QE sono state confusionarie nelle settimane passate.
Ed eccoci alla BCE: bullish o bearish?
Alea iacta est. Così ci piacerebbe concludere l’appuntamento con il trading dal vivo che terremo questo pomeriggio alle 14.20, sulla conferenza stampa di Mario Draghi. Ma le nostre aspettative (e speriamo caldamente di sbagliarci) si discostano da quelle di quella parte degli analisti che vedono la possibilità di un taglio di tassi, pur lasciando aperta qualche possibile dichiarazione circa potenziali meccanismi di aiuto all’economia, che crediamo difficile vengano implementati durante la riunione di oggi.
Il dado dunque, è possibile che non sarà tratto, anche se Draghi ed il suo consiglio direttivo, se vogliono come sembra mantenere l’euro su posizioni di forza (dopo la forte discesa che ha caratterizzato la scorsa settimana), dovranno impegnarsi molto e non sappiamo se le sole parole basteranno ad evitare potenziali discese.
Dopo la discesa ulteriore dell’inflazione e dei prezzi alla produzione industriale infatti, non capiamo cosa si aspetti prima di procedere con un taglio di tassi (che suggeriamo ormai non ricordiamo più da quanti mesi). L’effetto sulla valuta, se effettuato il taglio mesi fa, avrebbe potuto essere contenuto nel breve periodo, con effetti addirittura di salita sulla moneta unica nel medio a causa del fatto che i tassi reali overnight, che guidano i tassi reali interbancari, avrebbero potuto discostarsi gradualmente dall’attuale 0% (tassi reali overnight sull’euro mediamente tra 0.04% e 0.05%, con un nominale allo 0.50%) a causa della liquidità che, piano piano, avrebbe potuto non più essere parcheggiata presso la BCE ma si sarebbe potuto farla circolare nel sistema interbancario.
Pur non avendo nulla a che fare con il trasferimento della liquidità all’economia reale, un effetto del genere avrebbe potuto addirittura offrire rollover più elevati rispetto agli attuali, determinando decisioni di acquisto di euro più consistenti rispetto a quelle che stanno già muovendo il mercato, pur andando a pagare ogni notte stando lunghi di eurodollaro (da un paio d’anni a questa parte).
Se il taglio dovesse arrivare ora, la situazione non sarebbe molto diversa, con potenziali effetti di svalutazione nel breve e di rivalutazione nel medio. L’unica possibilità che vediamo concreta è che si cerchi di lasciare aperte le porte ad un nuovo LTRO (che se dovesse essere comunicato oggi sarebbe fortemente supportivo per la valuta, facendo salire l’EurUsd e l’euro in generale) e alla possibilità di ulteriori tagli di tassi, anche sui depositi.
In questo caso, non escludiamo la possibilità che l’euro possa tentare delle rotture dei supporti. Passiamo ora a vedere i livelli tecnici per la giornata ricordando il “must” che muove e muoverà la nostra operatività. Facciamo trading su quello che vediamo e non su quello che crediamo di sapere.
QUADRO TECNICO
EurUsd: stiamo seguendo la possibilità di acquistare l’euro su un daily, ma lo stocastico non ancora in ipervenduto suggerisce di attendere fino a stasera (le considerazioni tecniche a supporto di questa possibile operatività le abbiamo viste nei giorni scorsi). In ottica intraday invece, siamo ancora all’interno del range che stiamo seguendo dall’inizio di settimana, con l’area passante intorno a 1.3540 che rappresenta una buona resistenza sulla quale pensare a vendite di euro con stop e reverse sopra di essa (ieri operativamente abbiamo pensato ad una tolleranza di almeno 5 punti prima di pensare a salite verso 1.3585 che ha evitato un ingresso long) tenendo conto che un superamento di area 1.3555 potrebbe portare verso 70 ed 85 in estensione, livello oltre il quale è possibile valutare estensioni oltre la figura, con 1.36 ¼ potenziale scoglio prima di forti salite (possibili sulla conferenza stampa, difficile che avvengano prima, le aspettative vedono un euro più a ribasso che a rialzo a nostro parere). Un ritorno sotto 1.3485 potrebbe cominciare a dare il là a potenziali tentativi di approfondimenti ribassisti che, se dovessero superare area 1.3465, potrebbero aprire la strada a possibili approfondimenti verso i minimi individuati sul time frame daily. In questo caso non è da escludere un approfondimento sotto la figura, se dovesse saltare l’area che passa tra 1.3440 e 1.3425.
UsdJpy: ancora confuso il UsdJpy che ieri, dopo essersi avvicinato all’area di supporto vista ha rimbalzato verso le resistenze, fermandosi prima di raggiungere la potenziale area di vendita posta tra 98.75 e 99.00. Esistono buone possibilità dal punto di vista del R/R per pensare a posizionamenti a favore di yen in tutta l’area che passa tra 98.80 e 98.90, con stop e reverse sopra i massimi (se superata area 99.35 si può cominciare a valutare una rottura daily a rialzo, nell’intraday possibile valutare estensioni fino a questo livello oltre 99.15). In caso di correzione a ribasso i primi target potrebbero essere individuati in 98.20. Non è da escludere nemmeno la possibilità di sfruttare i supporti in area 98.50 (sia sull’orario che su un 4 ore passano punti statici, dinamici e le medie) per posizionarsi long di dollaro, con stop e reverse sotto area 98.35. Questa potrebbe rappresentare la strategia principale per poi pensare a valutare le resistenze (R/R migliore in caso di attesa dei prezzi sulle resistenze).
EurJpy: le aree di resistenza valutate ieri tra 133.40 e 133.65 che avrebbero potuto contenere i prezzi sulla divergenza rialzista sporca analizzata su un 4 ore hanno funzionato, facendo tornare le quotazioni intorno a 133.20. Siamo ora al tentativo di incrocio a rialzo delle medie a 21 e 100 orarie, che in caso di compimento potrebbero suggerire uno shift del movimento da ribassista a rialzista senza determinare nessuna decisione operativa. Per questa, seguiamo area di 133.65, che se superata potrebbe portare ad accelerazioni verso 134.00 ed in estensione 134.25, strategia difensiva da utilizzare in caso di vendita di euro sulle resistenze che come ieri passano tra 133.40 e 65 e che potrebbero riportare le quotazioni in area 132.85. In caso di approfondimento ribassista diretto, attendiamo il superamento di area 133.15 prima di pensare ad una potenziale operatività. Attenzione ai movimenti sull’EurUsd di oggi pomeriggio, se UsdJpy dovesse muoversi dalla stessa parte gli effetti moltiplicativi di volatilità sul cross potrebbero determinare movimenti molto più ampi (seguiremo, come detto, l’evento in diretta).
GbpUsd: ottimo il quadro tecnico visto ieri sulla sterlina che, dopo aver tenuto sopra le medie ed i punti statici che hanno interrotto la forza della divergenza ribassiste individuata e hanno fornito spunti long con i prezzi che, dopo aver superato area 1.6090 hanno raggiunto il 6015 ipotizzato. Adesso ci troviamo nei pressi della media a 21 oraria e stiamo consolidando sopra i punti statici di 1.6060. Tutta l’area compresa tra 1.6040 e 1.6060 potrebbe essere considerata una buona area di supporto, sulla quale pensare ad acquisti di pound, tenendo conto che oggi per pensare a discese cureremo area 1.6020, che se superata potrebbe condurre verso 1.5985. Una risalita potrebbe invece riportare i prezzi verso i massimi di ieri, ed in caso di superamento dell’area che passa tra 1.61 ¼ e 1.6135 potremmo assistere a buone salite verso area ¾.
AudUsd: australiano che ha sentito nuovamente le resistenze poste intorno a 0.9540 e che non ha fornito possibilità operative (curavamo più che altro un impostazione long sopra questi livelli in base alle potenziali correlazioni con il kiwi) fino a stanotte, dove il superamento di area 0.9480 ha portato ad accelerazioni verso 0.9460. Poco male, per ora ci potremmo mantenere all’interno del range commentato poc’anzi con 0.9460 che potrebbe rappresentare un supporto sul quale valutare acquisti del cambio, tenendo conto che un superamento a ribasso di area 0.9455 potrebbe portare a tentativi di accelerazione verso 0.9440 ed in estensione verso i minimi. Per salire bene occorre superare le resistenze che da qualche giorno stanno tenendo, con area 0.9560 comunque resistenze. Per i R/R, meglio valutare soltanto l’operatività in pull back di supporti o resistenze.
Ger30 (Dax): lateralità anche per il Dax che continua a farci valutare la possibilità di pensare a eventuali vendite giustificate da un buon risk reward vicino ai massimi, per cercare di catturare potenziali correzioni ribassiste che fino a quando non dovessero estendere oltre 8,970 non fornirebbero possibilità di valutare posizionamenti short più consistenti. Un superamento a rialzo di 9,070 potrebbe portare alla ricerca di nuove soglie psicologiche, da curare sotto 100.
XauUsd (oro): impostazione tecnica simile a ieri per l’oro che risulta ancora in laterale, all’interno di una congestione individuabile su un grafico orario che passa tra 1,322.00 e 1,325.00. In caso di superamento a rialzo dell’area di 1,328.00, il mercato potrebbe tentare ripartenze verso 1,335.00. In caso di arrivo sui supporti valuteremo attentamente potenziali discese oltre area 1,304.00. che potrebbero essere propedeutiche ad avvicinamenti ad area 1,295.00.
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