ROMA (WSI) – “Non credo che dobbiamo aspettare il 2015: nel corso del 2014 c’è la possibilità di ridurre gli sprechi e di ridurre la tassazione“. Lo afferma a “Unomattina” il commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli, aggiungendo che entro marzo ci saranno i primi suggerimenti sulle misure da adottare.
Sul tema “delicato” delle pensioni d’oro e d’argento, Cottarelli dice di avere già incontrato il ministro Giovannini. Per i manager pubblici, poi, si dice convinto che ci debbano essere premi o penalizzazioni a seconda dei risultati.
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ROMA (WSI) – I primi risultati della spending review e della conseguente riduzione della tassazione sul lavoro si potranno vedere già il prossimo anno. Lo ha affermato Carlo Cottarelli in un intervista su Rai Uno. «Nel corso del 2014 ci sarà già la possibilità di ridurre gli sprechi e di ridurre la tassazione sul lavoro – ha detto il commissario alla spending review – ci vuole tempo per studiare la materia da vicino ma non dovremmo aspettare il 2015, qualcosa potrà avvenire prima».
Confermando l’obiettivo di riduzione della spesa di 32 miliardi in tre anni, Cottarelli ha precisato che il programma di lavoro prevede «tre mesi di lavoro tecnico, dicembre, gennaio, febbraio; dopo – ha detto – daremo i nostri primi suggerimenti di misure che possono essere prese. Qualcosa anche prima, non lo escludo, ma il grosso ai primi di marzo».
Rispondendo alle domande, Cottarelli ha riferito che l’obiettivo del suo lavoro è responsabilizzare chi lavora nell’amministrazione pubblica: dagli incontri «con direttori generali di ministeri e ministri stanno venendo nuove idee».
I dirigenti pubblici – ha poi spiegato – devono diventare «manager del denaro pubblico e devono avere maggiore capacità di gestione, essendo però soggetti a responsabilizzazione ex post»: «Ci dovranno essere dei modi per premiare chi va bene e penalizzare chi non va bene». Per quanto riguarda le municipalizzate «la cosa più difficile è distinguere quelle che producono servizi dagli scatoloni che non servono a molto, solo a spendere soldi».
Quanto ai costi della politica sarà la trasparenza, l’informazione ai cittadini e quindi la pressione dell’opinione pubblica – secondo Cottarelli – a «introdurre cambiamenti». «Noi – ha confermato il commissario – pubblicheremo banche dati e graduatorie su chi spende bene e male».
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