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Con la finanziaria arriva il reddito minimo di inserimento

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ROMA (WSI) – Con il maxi emendamento alla finanziaria, una manovra da 15 miliardi, arriva in via sperimentale in Italia il reddito minimo garantito, un salario di ‘inserimento’ previsto nelle grandi aree metropolitane per fronteggiare la povertà. Sono 120 i milioni di euro investiti nella misura, ma il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini rivela che per risolvere il problema povertà nel Paese ci vorrebbero 7 miliardi di euro. Ce ne vorrebbero invece circa 1 e mezzo per risollevare gli indigenti a metà della soglia di povertà.

Le risorse per i poveri arrivano da un contributo sulle pensioni d’oro, ovvero quelle sopra i 90.000 euro. Prima sarà del 6% per poi salire al 12% sopra i 128 mila euro e infine toccare il 18% per gli assegni sopra i 193 mila euro. Riformata intanto l’agenzia di riscossione delle imposte Equitalia. Interessi azzerati per ‘rottamare’ le vecchie cartelle, ora si dovrà pagare il 100% della sanzione e della tassa dovuta.

Le principali novità riguarderanno anche la casa e il lavoro. Messa da parte la Trise, arriva l’Imposta Unica Comunale (Iuc), che avrà tre componenti. La prima l’Imu, che non si pagherà sulla prima casa, la seconda la Tari, sulla raccolta di rifiuti e quindi la Tasi, sui servizi indivisibili.

Su quest’ultima arrivano le detrazioni, le sceglieranno i comuni che avranno per questo 500 milioni di disposizione. Altri 200 milioni di sconti fiscali saranno assicurati per i capannoni industriali ai fini delle deducibilità Ires, che sale al 30%, per Imu pagata nel 2013. Gli sconti sui redditi di lavoro sono riformulati con una detrazione massima che arriva ora a 225 euro. I benefici si concentrano nella fascia di reddito fino a 32.000 euro.