Renzi, ultimatum a Letta e la promessa: tagli da 1 miliardo per i costi della politica
ROMA (WSI) – Matteo Renzi annuncia, nel caso della vittoria alle primarie del Pd, una riduzione da un miliardo di euro dei costi della politica, a partire dal Senato, e un “gigantesco” piano per il lavoro. Lo ha detto oggi in conferenza stampa a Trieste.
Renzi rompe la tregua Scintille con Alfano
di Giuliana Palieri
Matteo Renzi “cambia verso”, per dirla con Pippo Civati, e da ‘amico’ del governo, come si era presentato nel match Tv su Sky, è tornato su posizioni a dir poco critiche. Una giravolta repentina registrata dal quotidiano la Repubblica in una intervista aggressiva e dai toni ultimativi: ‘Con me il Pd volta pagina, la mia forza mi consente di porre tre condizioni al governo (riforme-lavoro-Europa), se le accoglie bene, altrimenti dico addio alla maggioranza’. Un allarmante ultimatum per Letta alla vigilia del rinnovo della fiducia dopo l’uscita di Berlusconi dall’Esecutivo (domani il premier salirà al Colle per definire con Napolitano tempi e modi del ‘passaggio parlamentare’ che dovrà sancire la ‘discontinuità’).
Dopo il bastone, però, Renzi ha mostrato anche la carota: ‘sono certo che si faranno le riforme e così si andrà a votare nel 2015’. Il sindaco ha anche voluto pareggiare i conti con Angelino Alfano che ai suoi occhi aveva alzato un po’ troppo la cresta dicendo di avere potere di vita o di morte sul governo. Ricordi che ‘io ho 300 deputati lui solo 30′ quindi se si va al voto, io non ho paura ma lui sì perché Berlusconi lo asfalta’.
Dal ‘patto a tre’ (Letta-Renzi-Alfano) si è tornati dunque in poche ore sul baratro della crisi? Nulla di tutto questo, ha rassicurato il ‘mediatore’ Dario Franceschini a conoscenza di una ‘intesa’ tra il premier e il sindaco che puntellerebbe l’Esecutivo. ‘So che Renzi non farà cadere il governo” – ha detto il ministro – ma ”lo pungolerà dall’esterno”.
Il fatto è che la battaglia delle primarie è entrata nel vivo, e Renzi sta giocando tutte le carte per attrarre elettori: vuole il record dei votanti e delle preferenze per ‘auto-blindarsi’ e presentarsi fortissimo davanti al partito e al governo per dettare legge e linea. Ma i modi apparsi bruschi e un po’ arroganti hanno acceso la miccia: ”Se il suo obiettivo è prendersi la sedia di Letta lo dica e non ci giri intorno”, ha affondato Angelino Alfano che poi lo ha stanato: ”Renzi le spara grosse per arrivare primo nella competizione. Per fortuna le primarie stanno finendo…”.
”Ma quali poltrone, caro Alfano io penso al bene del paese, dell’Italia”, gli ha risposto a distanza il sindaco che per l’appunto sta girando per l’Italia come una trottola in vista delle primarie (ieri era a Palermo, oggi a Pesaro, Venezia, Udine, domani a Trieste). Una offensiva mediatica degna di Berlusconi che contempla anche numerose comparsate Tv. Molte le assonanze dunque con il Cavaliere. Al punto che la componente più arrabbiata del Pd ha accusato il sindaco di aver fornito con la sua intervista di oggi un poderoso assist al Cav che punta proprio a far cadere Letta. Anche il competitor Gianni Cuperlo lo ha detto: ‘Renzi così rischia di fare da sponda a Berlusconi”.
A sentire la ‘batteria’ azzurra più che un rischio è una certezza. Da Fi è salito un coro di plauso nei confronti di Renzi (‘gli fanno la ola”, li ha derisi Vincenzo Garofalo di Ncd) e di sberleffo verso il vicepremier dato per ‘silurato’. Alfano ‘è stato scaricato’, ha girato il coltello nella piaga Raffaele Fitto; ‘Alfano Non faccia la stampella disprezzata e voti la sfiducia’, gli ha fatto eco Renato Brunetta. (ANSA)