MILANO (WSI)- Azionario europeo giù, accusa la terza seduta consecutiva di ribassi e va dritto verso la peggiore giornata da agosto. Il tutto mentre gli investitori attendono il rapporto sull’occupazione Usa di novembre, che darà maggiori indicazioni sulle prossime intenzioni della Federal Reserve in tema di politica monetaria.
Il report sarà reso noto il prossimo venerdì, 6 dicembre. I numeri potrebbero confermare che il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2%, al minimo in cinque anni, a fronte di una creazione di nuovi posti di lavoro che potrebbe essere la più sostenuta dal mese di giugno. In chiusura a Milano Il Ftse Mib lascia sul terreno l’1,95% a 18.366 punti. Tra gli altri listini europei, a Francoforte l’indice Dax perde l’1,90% a 9.223,4 punti; a Londra, l’indice Ftse-100 cede lo 0,95% a 6.532,43 punti. Peggio fa Parigi con l’indice Cac 40 che lascia sul campo il 2,65% a 4.172,44 punti.
Male i bancari dopo la nota di Fitch, che ha parlato di sofferenze bancarie in stabilizzazione, avvertendo però, riguardo al sistema bancario italiano, su una ripresa lenta. E’ questo “uno dei motivi per cui il nostro outlook sulle banche italiane è negativo per il terzo anno consecutivo”.
Tra i titoli “caldi” della giornata, che si muovono per indiscrezioni relative alle società di riferimento o per le note degli analisti, sono Autogrill, ++0,16%; Atlantia -2,05%; Exor, -1,8%; Mps, -0,87%.
Male Telecom, che accusa una flessione -2,2%, confermandosi tra i titoli peggiori del listino principale. Titolo Fiat -2,37%, sconta la pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni in Italia, che hanno confermato la crisi del mercato dell’auto nel paese e i continui cali delle vendite e della quota di mercato del Lingotto.
Sullo sfondo, torna la paura del tapering, dopo gli ultimi dati economici pubblicati negli Stati Uniti, che hanno confermato il miglioramento dei fondamentali dell’economia.
Trepidazione anche per gli annunci che arriveranno dalla Bce e dalla Bank of England, il prossimo giovedì 5 dicembre.
Italia rimane osservata speciale; mentre dagli Stati Uniti il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni promuove il paese di fronte alla comunità economico-finanziaria americana, parlando anche di fine del periodo di incertezza politica, il commissario Ue agli Affari esteri e vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, accusa Roma di non star rispettando il ritmo richiesto per la riduzione del suo debito e, di fatto, boccia la finanziaria.
Dal fronte economico, reso noto in Italia l’indice del fatturato dei servizi, che nel terzo trimestre del 2013 ha sofferto un rallentamento, su base annua, dello 0,9%; si tratta dell’ottavo calo consecutivo, che conferma la crisi economica italiana.
Più confortanti i dati in arrivo dalla Spagna, che ha assistito a un calo del tasso di disoccupazione per la prima volta dal 1997. In generale, nel blocco dell’Eurozona, i prezzi alla produzione hanno segnato a ottobre un calo -0,5% su base mensile e -1,4% su base annua.
Sul mercato dei titoli di stato, lo Spread tra rendimenti BTP e Bund +0,57% a 233,76 punti dai 234 della chiusura di ieri, a fronte di un rendimento decennale -0,06% al 4,07%.
Focus sull’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe 600 Index che, stando ai dati compilati da Bloomberg, è scambiato a un valore pari a 15,2 volte gli utili attesi, appena sotto la soglia dei 15,72, il valore massimo da almeno il mese di marzo del 2005.
Borsa di Tokyo tocca il nuovo massimo degli ultimi sei mesi, con l’indice Nikkei 225 +0,60%, dopo che Haruhiko Kuroda, numero uno della Bank of Japan, si è detto pronto a intervenire per aumentare gli stimoli monetari, al fine di centrare un obiettivo dell’inflazione al 2%. “Siamo pronti ad aggiustamenti di politica monetaria senza esitazione, nel caso in cui si materializzassero (nuovi) rischi”. Immediata la reazione dello yen, che è scivolato al nuovo minimo in sei mesi, a JPY 103,37 per dollaro.
Altri indici asiatici: Hong Kong -0,49%, indice australiano S&P/ASX 200 -0,44%, Shanghai +0,69%, indice coreano Kospi -1,05%.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro +0,25%, scambia a $1,3574. Dollaro/yen -0,35% a JPY 102,58, torna a perdere terreno; euro/franco svizzero -0,09% a CHF 1,2293, euro/yen -0,09% a JPY 139,25.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,41% a $94,20 al barile, quotazioni dell’oro -0,26% a $1.219,10 l’oncia.