MILANO (WSI) – Italia sempre fra gli ultimi in Europa per corruzione nel sistema pubblico e nella politica, ma un po’ meglio dell’anno scorso. Nell’indice annuale di Transparency International pubblicato oggi a Berlino, il nostro paese e’ al 69mo posto nel mondo, con un punteggio di 43 su 100.
Un piccolo miglioramento rispetto all’anno passato, quando l’Italia si posiziono’ 72ma con una valutazione pari a 42 100, che indica finalmente una controtendenza dopo diversi anni consecutivi di costante peggioramento. Nonostante questo breve passo in avanti, l’Italia rimane ancora confinata agli ultimi posti in Europa, seguita solo da Bulgaria (41) e Grecia (40), ed allo stesso livello della Romania.
Come d’abitudine, al vertice della classifica mondiale troviamo i paesi del Nord Europa – Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia – oltre alla Nuova Zelanda, mentre l’ultima posizione e’ occupata da Afghanistan, Corea del Nord e Somalia (tutti con un misero voto di 8 100).
Secondo Maria Teresa Brassiolo, presidente di Transparency International Italia, “si sono compiuti molti sforzi strutturali per migliorare la trasparenza e l’integrita’ del settore pubblico, a partire dal decreto 150, fino alla legge anticorruzione 190 e agli ultimi decreti sulla trasparenza e l’accesso civico. Il trend positivo e’ maggiormente visibile dai dati del Global Corruption Barometer 2013 che ci ha portati almeno a pari merito con Francia e Germania, in taluni segmenti anche meglio. Naturalmente dobbiamo proseguire lo sforzo, ma il messaggio pare recepito. Resta l’uso disinvolto e spesso incompetente delle risorse pubbliche che creano debito, tasse e rabbia”.
Riassumendo in testa troviamo Danimarca, Nuova Zelanda, Finlandia e Svezia. In coda Afghanistan, Corea del Nord e Somalia. Per incontrare l’Italia bisogna passare oltre l’Uruguay, il Botswana, il Costarica, il Lesotho e giù giù fino ad arrivare alla 69esima posizione.
(Asca-TGCom)