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Azionario Usa: outlook rimane rialzista, monitorare titolo Apple

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MILANO (WSI) – Se vi aspettavate un deciso ritracciamento dei mercati americani, mi dispiace ma niente da fare.

All’inizio della settimana sembrava che le cose fossero girate per Wall Street, ma poi venerdì 6 dicembre sono usciti i dati NFP (Non Farm Payrolls) e tutto è cambiato.

I NFP dicono di quanto sono variati gli occupati di tutti i settori (escluso l’agricolo) rispetto al mese precedente. Sono un importante indicatore della salute dell’economia statunitense.

Il dato ci dice che negli USA cresce il numero di nuove assunzioni e la disoccupazione scende al 7% (beati loro). Soprattutto il risultato va oltre le attese degli analisti.

Ci si aspettava un aumento di 188.000 unità, mentre in realtà si è arrivati a 203.000.

Questa notizia ha portato il mercato a cancellare in parte le perdite accumulate dall’inizio della settimana.

Dow Jones +1.26%, S&P500 +1.14%, Nasdaq +0.65% e Russell 2000 +0,79%.

La tensione per l’attesa dei dati era percepibile dall’aumento della volatilità implicita sulle opzioni dell’SPX (VIX) che, già da lunedì 2, si era mossa dalla cantina dove era finita a novembre.

Nella giornata di mercoledì 4, il VIX supera i 15 punti percentuali, valore che non si registrava da settembre.

Alla fine il VIX cresce solo dello 0,66% mentre tutti gli altri indicatori della volatilità implicita chiudono la settimana in rosso.

Quindi palla a centro campo e si ricomincia.

Anche se su diversi siti americani si comincia a parlare di “selling signal” (VIX che rompe il livello di 14 punti, put call ratio in aumento etc.) per ora la situazione generale rimane invariata.

Indici sempre sopra le medie mobili principali, quindi l’outlook rimane rialzista, anche se gli indicatori di forza ci rappresentano un trend piuttosto debole.

In particolare, per quanto riguarda l’SPX, dobbiamo monitorare il supporto a 1780 punti, prima di parlare di cambio di tendenza.

Come trader, la bella notizia è che, il ritracciamento di settimana scorsa, ci dà l’occasione di entrare a rialzo per cogliere un eventuale ritorno verso i livelli massimi di fine novembre.

Indici a parte, sono diversi i titoli che hanno ritracciato e quindi stanno offrendo opportunità d’ingresso migliori, sia per chi opera in azioni che in opzioni.

Un esempio? Apple.

V’invito a osservare come si è mosso, questa settimana, Apple.

Come potete vedere nell’immagine, dopo una lunga fase di congestione sotto i 540 dollari, dal 27 novembre Apple ha continuato a salire fino a toccare un massimo a 575,14 dollari, giovedì 5 dicembre.

Singolare come si sia mosso in maniera opposta a quello dei principali indici di riferimento (SP500 e Nasdaq sono indicati dalle linee colorate).

Gli indici sono scesi fino a giovedì, Apple è salita.

Venerdì 6 gli indici hanno invertito la rotta tornando a salire, Apple ha chiuso in rosso a 560 dollari.

L’outlook su Apple è rialzista e vale la pena di aspettare la fine del ritracciamento in atto per entrare a rialzo sul colosso di Cupertino.

La volatilità implicita delle opzioni a 30 giorni di Apple è su valori piuttosto bassi.

Ora è a 26 punti, in un range che va da 21 a 37 punti percentuali.

A gennaio Apple dovrebbe rilasciare gli utili quindi fino a quella data la volatilità implicita dovrebbe continuare a salire o a mantenersi su livelli medio alti favorendo posizioni long.

L’autore Alessandro De Angelis è analista di ProfessioneOpzioni e Autore di TRADERS’ Magazine Italia.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Traders’ Magazine – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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