NEW YORK (WSI) – Anche se non ci sono grandi eventi che portano con sè rischi per il mercato, il tradizionale rally di Santa Claus non si è ancora materializzato e l’azionario scambia poco variato in Europa e Stati Uniti.Il dollaro, intanto, scivola ai minimi da fine ottobre.
Buone indicazioni sono arrivate venerdì scorso dal fronte macroeconomico Usa, con il rapporto sull’occupazione che si è confermato decisamente migliore delle attese. Sulla scia del dato positivo, l’indice S&P 500 ha interrotto una fase ribassista che durava da cinque giorni ed è salito in una sola seduta – quella appunto di venerdì 6 dicembre – dell’1,1%.
“Il nostro outlook è che qualsiasi eventuale dietrofront (dei mercati) provocato dal tapering (sempre che si concretizzi nella prossima riunione della Fed del 17-18 dicembre), si confermerà un sell off temporaneo”, ha commentato a Bloomberg Dan Morris, strategist degli investimenti globali presso TIAA-CREF Asset Management, a New York – I mercati recupereranno terreno. Le valutazioni e gli utili sono positivi. Non intravediamo alcuna bolla nell’azionario americano”.
Il Wall Street Journal sostiene che dopo gli ultimi dati positivi sul fronte del lavoro, i funzionari della Federal Reserve si stiano avvicinando al momento in cui decideranno di ridurre la portata del piano di acquisto di titoli di stato e altri strumenti derivti legati ai mutui per un valore complessivo di 85 miliardi di dollari al mese. Per il New York Times è invece ancora presto per parlare di ‘tapering’.
Per venire a conoscenza di ulteriori particolari e di linee guida eventuali, il mercato monitorerà con attenzione gli interventi del presidente della Fed di St. Louis James Bullard, secondo il quale le autorità di politica monetaria potrebbero alzare il piede dall’acceleratore del Quantitative Easing nella prossima riunione di dicembre, e del presidente della Fed di Dallas Richard Fisher, anche lui uno dei falchi più prominenti in seno al consiglio direttivo. Eventuali dichiarazioni pro tapering potrebbero dare una spinta al biglietto verde.
Secondo la colomba e membro votante Evans, il programma terminerà prima che il tasso di disoccupazione scenda al 6,5%. Al momento si trova al 7%. Sicuramente la possibilità del cosiddetto ‘tapering’ verrà discussa alla aprossima riunione di politica monetaria.
In ambito valutario, euro +0,08% a $1,3715. Dollaro/yen +0,19% a JPY 103,10; euro/franco svizzero +0,13% a CHF 1,2237, euro/yen +0,28% a JPY 141,40.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,22% a $97,86 al barile, quotazioni dell’oro -0,07% a $1.229,50 l’oncia.