MILANO (WSI) – La capitalizzazione complessiva delle società quotate a Piazza Affari si attesta a fine 2013 a 438,2 miliardi di euro (+19,9% rispetto al 2012), pari al 28,1% del Pil. E’ il resoconto di fine anno di Borsa Italiana, che ha decretato 20 ammissioni e 18 Ipo, tra cui quella di Moncler, che con 680 milioni di euro raccolti è la maggiore dal 2000.
In crescita del 16,5% allo scorso 27 dicembre l’indice Ftse Mib dei grandi titoli, mentre gli scambi azionari hanno raggiunto quota 540 miliardi.
Precisamente, nel 2013, gli interi scambi di azioni in piazza Affari hanno raggiunto una media giornaliera di 2,2 miliardi di euro (erano 2 mld nel 2012) e 227.040 contratti. Complessivamente, sono stati scambiati 56,8 milioni di contratti, per un controvalore appunto di 540,7 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 503,2 miliardi del 2012 ma ancora lontani dai 706,7 miliardi del 2011.
Il massimo giornaliero per controvalore scambiato, ha reso noto Borsa Italiana nel comunicato di fine anno, è stato raggiunto il 30 gennaio con 4,3 miliardi di euro e 409.685 contratti scambiati.
Ancora una volta, UniCredit ha mantenuto il suo primato di azione più scambiata dell’anno sia per controvalore (95,2 mld), sia in termini di contratti (5,5 mln).
Il 2013 termina con il dato di 326 società quotate sui mercati di Borsa Italiana, appena tre in più rispetto alle 323 di fine 2012.
Nel dettaglio, si tratta di 290 società sul mercato Mta (di cui 68 Star) e 36 su Aim Italia. Le nuove ammissioni nel 2013 sono salite a 20 (rispetto alle 7 del 2012) di cui 18 Ipo. Le società revocate sono state invece 17. Nel 2012 le Ipo erano state 6 e nel 2011 erano state 9.
Delle 18 di quest’anno, soltanto due sul Mt: Moleskine e Moncler. Una sul Miv (Space) e 15 su Ait Italia (Mc-Link, Enertronica, Mondo TV France, Sacom, Italia Independent, Industrial Stars of Italy, Digital Magics, Safe Bag, TE Wind, KI Group, Leone Film Group, Net Insurance, Innovatec, WM Capital e GreenItaly1).
A queste si aggiungono, sul Mta, le ammissioni di Cnh Industrial e World Duty Free, che però in qualche modo erano già presenti sul listino. La prima in quanto nata dalla fusione per incorporazione di Fiat Industrial in Cnh Industrial, la seconda in quanto nata dalla scissione di Autogrill.
Da ricordare, come è segnalato nel comunicato di Borsa Intaliana di fine anno, anche i passaggi di Ivs Group (dal Miv al Mta) e Sesa (dall’Aim Italia al Mta). (ANSA-TMNEWS)