Società

“Ultimo cenone per classe politica condannata a morte”

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ROMA (WSI) – Nell’ultimo giorno dell’anno, Beppe Grillo non cambia stile. Dal suo blog, lancia un affondo durissimo contro la classe politica. Un’invettiva condita, anche stavolta, da immagini di morte. “A capodanno c’è il cenone. Un augurio sincero a questa classe politica di gustarlo fino in fondo. Potrebbe essere l’ultimo“. Nel post scrive anche che “l’ultimo cenone potrebbe ben rappresentare, sempre metaforicamente si intende, l’ultimo pasto dei condannati a morte ai quali non si nega nulla prima della fine”.

“Un pasto luculliano, pantagruelico, esagerato in cui nulla deve mancare- aggiunge – un ultimo cenone da ricordare nei tempi bui. Nell’ultima cena Giuda tradì cristo, nell’ultimo cenone i commensali sono centinaia e tutti, indistintamente, ma ognuno con le sue caratteristiche, hanno tradito gli italiani”.

Per il leader m5s “il bacio di Giuda sono le menzogne che ogni giorno, l’ultimo dell’anno compreso, hanno raccontato e raccontano alle persone. Quest’anno è stato magnifico, le tasse sono diminuite e persino il pil è aumentato, risvegliato come lazzaro dalla tomba della recessione. Il prossimo anno, udite, udite, sarà ancora meglio”.

Ma il principale bersaglio polemico è ancora una volta Giorgio Napolitano.

Grillo, che si prepara a pronunciare un contro-discorso proprio mentre andrà in onda l’intervento del presidente, scrive: “Chi non ha fede nella Repubblica dei Partiti e nei suoi trombettieri è un povero miscredente, un populista, un terrorista mediatico, un potenziale camorrista, un neo brigatista. Non si mette in dubbio la parola del Signore quando il suo nome è Napolitano. Ci hanno venduto per trenta denari, ma ora li chiamano euro. Hanno distrutto l’ambiente e lo chiamano progresso. Hanno corrotto le nostre anime con il consumismo e lo chiamano sviluppo”.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Repubblica – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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