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Mercati come mai prima di crack Lehman. Corsa continuerà nel 2014?

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MILANO (WSI) – Lo scorso anno chiudevamo il 2012 (proprio il 31/12/2012) con la scampata paura per il Fiscal Cliff e davamo il via a un 2013 che, contro ogni attesa, si sarebbe dimostrato eccezionale dal punto di vista delle prestazioni del mercato azionario.

Un bull market come non se ne vedevano da qualche tempo (sicuramente dobbiamo andare a prima della crisi Lehman Brothers del 2008).

L’elemento che maggiormente ha colpito l’attenzione di chi come me segue il mondo delle opzioni USA, è stato il cambio di livello nella volatilità implicita.

Dal 2008 in avanti la volatilità implicita delle opzioni sull’SP500 (rappresentata nel grafico dall’indice VIX) si era sempre mantenuta all’incirca sopra i 15 punti percentuali come livello minimo mentre i livelli di picco erano andati via via scendendo dai quasi 90 del 2008 ai 27 e poi 22 del 2012.

Con il 2013 invece abbiamo cominciato a vedere il VIX muoversi a un livello compreso tra i 12 e i 18 punti percentuali con un bottom a marzo attorno a 11 e un top a giugno a 21.

Tutta un’altra storia rispetto agli anni scorsi dove le montagne russe nella volatilità implicita erano all’ordine del giorno.

Per chi fa trading in opzioni vuol dire sicuramente avere a che fare con premi inferiori ma anche con un mercato meno nervoso e di conseguenza più facile da tradare.

Secondo quanto accaduto finora possiamo formulare ipotesi su come sarà il 2014 dal punto di vista di chi opera in opzioni?

La volatilità implicita ci dice quella che è la percezione del rischio da parte degli operatori. Livelli di volatilità come quelli registrati nel 2013 li avevamo avuti in precedenza prima della crisi del 2008 in condizioni di mercato sostanzialmente rialzista.

Data una volatilità di questo tipo, potremmo aspettarci anche per questo nuovo anno, un mercato sempre meno volatile. Il che non significa per forza mercato rialzista (alcuni appuntamenti che potrebbero smuovere le acque li avremo soprattutto verso la primavera) ma sostanzialmente non dovremmo vedere pesanti ritracciamenti.

Osservando un grafico dell’SPX a barre mensili quello che viene da ipotizzare come più probabile è una fase di consolidamento o di lateralità piuttosto che un anno ancora di rialzo come il 2013.

Nel breve termine la stagione delle trimestrali che partirà da questa settimana sarà sicuramente un primo banco di prova per l’economia americana.

Nonostante i segnali generali indichino un mercato in ipercomprato, ora non si vedono violazioni di livelli importanti (penso al supporto a 1810 nell’SP500) e quindi restiamo rialzisti.

L’autore Alessandro De Angelis è analista di Professioneopzioni e Autore di TRADERS’ Magazine Italia

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