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Pirelli nelle mire di Goldman? Occhio ai bond di Generali

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SIENA (WSI) – INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

AZIMUT – Il gruppo archivia il mese di dicembre 2013 con una raccolta positiva di 285Mln€ (oltre 3,2Mld€ da inizio anno).

BANCA POPOLARE DELL’EMILA ROMAGNA – Secondo indiscrezioni riportate da Milano Finanza, la banca sarebbe intenzionata a cedere un pacchetto di mutui per un ammontare complessivo compreso nel range 200-240Mln€ entro la prima metà dell’anno; inoltre, sarebbero già iniziati i contatti con due compratori, uno italiano ed uno estero.

ERG – La società ha terminato la costruzione di un importante parco eolico in Romania che consentirà al gruppo di diventare uno dei principali operatori del settore nel Paese.

FIAT – In un’intervista a La Repubblica, l’A.D. del gruppo Sergio Marchionne ha dichiarato che il bond convertendo potrebbe rappresentare la tipologia di prestito migliore per finanziare gli investimenti dopo l’acquisto della restante parte di Chrysler detenuta da Veba. L’A.D. ha inoltre smentito le ipotesi di cessione di Alfa Romeo.

GENERALI – L’agenzia di rating Moody’s ha assegnato il giudizio “Baa2” con outlook negativo al bond senior emesso dalla società per un ammontare complessivo di 1,25Mld€.

MEDIASET – Secondo quanto riportato dalla stampa, ci sarebbe stata un accelerazione sulla possibile separazione della pay tv che interesserebbe anche alcuni fondi Usa.

PIRELLI & C. – Secondo quanto riportato da La Repubblica, il fondo di private equity di Goldman Sachs avrebbe mostrato interesse per la società dopo che ieri l’A.D. del gruppo Tronchetti Provera ha dichiarato di volersi dimettere nel 2017 e di essere eventualmente disposto a cedere le proprie azioni. Inoltre, sono state smentite le indiscrezioni su un eventuale ingresso di una società cinese.

SORIN – La società ha raggiunto un accordo con la cinese MicroPort Scientific Corporation per una joint venture in Cina per la commercializzazione e lo sviluppo di dispositivi cardiaci impiantabili.

ALCOA – Il più grande produttore di alluminio statunitense ha archiviato il quarto trimestre con una perdita netta di oltre 2,3Mld$ (al netto degli oneri straordinari per 1,7Mld$ circa), in forte peggioramento rispetto all’utile netto di 242Mln$ registrato nello stesso periodo di un anno fa. I ricavi sono ammontati a quasi 5,6Mld$ segnando così una contrazione del 5,3% rispetto ad un anno fa ma comunque risultando maggiori del consenso degli analisti.

Tassi & Congiuntura: in area Euro tassi governativi misti: il rialzo del tasso decennale tedesco è stato accompagnato da un movimento analogo in Italia e Spagna mentre invece in direzione opposta si sono mossi Irlanda e Portogallo. In quest’ultimo caso vi è stato l’impatto positivo dell’esito favorevole del sindacato del nuovo titolo a 5 anni:a fronte di un’offerta di 3,25Mld€, la domanda si è attestata ad 11Mld€.

Oggi è attesa l’aggiornamento sul rating del Portogallo da parte dell’agenzia Moody’s. A partire dal 2014 le principali agenzie di rating sono state infatti tenute a pubblicare il calendario annuale di tali pubblicazioni che potranno essere effettuate solo il venerdì a mercati chiusi oppure almeno un’ora prima dell’apertura.

Il buon esito delle ultime emissioni dei paesi dell’area ha portato il ministro delle finanze greco ad annunciare la possibilità di ripresa delle emissioni sul comparto quinquennale nella seconda parte dell’anno. L’evento del giorno ieri è stato rappresentato dalla conferenza stampa di Draghi che in sintesi ha “fortemente enfatizzato” l’impegno al mantenimento dei tassi fermi o su livelli più bassi per un periodo esteso di tempo.

Draghi ha inteso dare la percezione di una BCE pronta ad agire, aggiungendo che i due principali fattori che saranno tenuti sotto osservazione saranno le eventuali tensioni sui mercati monetari e/o la dinamica inflattiva. Allo stesso tempo è stato stemperato il calo dell’inflazione a dicembre, attribuito soprattutto ad un effetto statistico della componente servizi tedesca.

Infine sul tema Asset Quality Review Draghi ha ribadito che i dettagli sulle modalità di applicazione saranno resi noti a fine mese, aggiungendo che i titoli governativi saranno trattati a rischio zero, così come previsto dal comitato di Basilea. L’impatto delle parole di Draghi è stato evidente sul mercato monetario, con un calo generalizzato della curva soprattutto per le scadenze più lunghe.

Sul fronte Bank of England, nessuna movimentazione di tassi e QE come nelle attese, con comunicato senza spunti di rilievo. La possibilità di modifica del target sul tasso di disoccupazione si sposta alla pubblicazione del prossimo inflation report prevista per febbraio.

Negli Usa il tasso decennale ha continuato a stazionare in prossimità del 3%, calando nelle ultime ore di contrattazione sulla scia dell’esito positivo dell’asta sul comparto trentennale. I Treasury sono risultati in controtendenza rispetto ai titoli governativi del resto del mondo: il differenziale tra gli indici di BofA ML relativi ai Treasury ed ai non US sovereign debt ha raggiunto infatti il livello massimo da gennaio 2007.

Gli operatori stanno attendendo gli importanti dati sul mercato del lavoro di oggi, per i quali negli ultimi giorni le stime di consenso hanno registrato una marcata revisione al rialzo.

Valute: euro sempre fermo intorno ad 1,36, arrivando nuovamente a testare il supporto in area 1,3550 dopo le parole di Draghi. Oggi i dati sul mercato del lavoro Usa potrebbero essere decisivi per ipotizzare un ulteriore deprezzamento della valuta unica fino ad area 1,34.

Lieve deprezzamento nella notte per lo yen nei confronti di euro e dollaro con i cross che restano comunque prossimi ai livelli dei giorni precedenti, evidenziando una bassa volatilità. Anche per oggi i livelli chiave sull’euro/yen sono rappresentati dal supporto a 141,50 e dalla resistenza in prossimità di area 143-143,50. Sterlina in lieve deprezzamento stamani verso euro dopo che ieri era stato toccato il livello massimo da quasi 1 anno. Tra le valute emergenti yuan cinese in prossimità dei massimi da 20 anni verso dollaro Usa.

A dicembre le importazioni cinesi sono salite al ritmo maggiore da 5 mesi, mentre le esportazioni sono aumentate meno del previsto. Per l’intero 2013 il surplus commerciale è stato pari a circa 260Mld$, l’ammontare maggiore dal 2008 ed il terzo maggiore di sempre. Piuttosto stabile il real brasiliano. La banca centrale ha comunicato che nel 2013 c’è stato un flusso netto valutario in uscita di 12,3Mld$, il maggiore dal 2002. Il rand sudafricano ieri ha toccato i minimi dal 2008 verso dollaro Usa.

Commodity: ennesimo ribasso per l’indice generale GSCI ER (-0,8%) guidato dai metalli non ferrosi che hanno perduto l’1,6% su segnali di rallentamento cinese e timori di ulteriori riduzioni degli stimoli monetari da parte della Fed. Andamento negativo anche per il settore energetico (-0,9%) e per gli agricoli (-0,7%) con i cereali ancora sotto pressione. Oggi pomeriggio è in programma il report mensile del Dipartimento dell’Agricoltura Usa relativo alle previsioni locali e globali sui principali raccolti del paese. In calo il Wti ed il Brent nonostante il blocco temporaneo della produzione presso il giacimento Buzzard nel Mare del Nord che aveva dato luogo ad un rialzo temporaneo delle quotazioni. Le quotazioni sono poi tornate a calare nel pomeriggio sulla scia delle attese di un’imminente ripresa della produzione. In controtendenza i metalli preziosi (+0,3%) con l’oro tornato sopra i 1230$/oncia.

Azionario: seduta di ieri all’insegna della volatilità per i mercati europei con quasi tutti i principali indici, ad eccezione del Ftsemib, che hanno chiuso le contrattazioni in territorio negativo in un contesto di volumi che continua a mantenersi elevato. Dopo una prima fase di seduta in deciso rialzo i listini europei hanno iniziato a perdere forza nel corso del pomeriggio per poi portarsi in negativo nell’ultima ora di contrattazione.

Il tono accomodante delle parole di Draghi non è bastato a mantenere il clima positivo sui listini e gli operatori hanno probabilmente preferito prendere profitto, dopo i rialzi delle sedute precedenti. A livello settoriale le vendite maggiori si sono concentrate sui comparti risorse di base e beni di consumo, mentre si sono mossi in controtendenza i titoli telefonici ed energetici.

In Italia, l’indice Ftsemib è risultato l’unico in Europa a chiudere in territorio positivo anche se in calo dai massimi di giornata. I titoli del settore finanziario ed in particolare il comparto delle banche popolari è riuscito a mantenere i guadagni, mentre ancora sotto pressione è risultato il comparto del lusso con Tod’s e Ferragamo in calo del 5% circa.

In mattinata apertura in rialzo per i listini europei con i settori utility ed health care tra i migliori. Negli Usa, ennesima seduta senza direzionalità per i principali indici che, dopo una prima parte in calo, sono riusciti a chiudere in recupero dai minimi di giornata. L’indice S&P 500 ha riportato un leggerissimo guadagno a fronte di un lieve calo per Dow Jones e Nasdaq.

A livello settoriale ancora forti vendite sul settore telecomunicazioni mentre al rialzo prevalgono gli acquisti su health care e utility. La seduta di oggi potrebbe offrire maggiori spunti vista la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro di dicembre. Sul fronte emergente, ancora un forte calo per l’indice MSCI EM che si riporta sui livelli minimi da settembre scorso penalizzato principalmente dal ribasso di oltre il 2% della borsa brasiliana.

Durante la notte andamento misto per i listini asiatici: positiva la borsa giapponese e quella indiana mentre continua a scendere il listino cinese.

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