ROMA (WSI) – In un Paese che rischia anche lo sforamento della soglia europea del rapporto tra deficit e Pil, il debito delle Amministrazioni Pubbliche è aumentato a novembre di 18,7 miliardi, raggiungendo un nuovo massimo storico pari a 2.104,1 miliardi.
Sono i numeri del Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno debito)” del governo italiano. L’aumento è riconducibile principalmente al fabbisogno del mese (6,9 miliardi) e all’aumento (11,5 miliardi) delle disponibilità liquide del Tesoro (che hanno raggiunto 59,0 miliardi).
L’incremento del debito nei primi undici mesi dell’anno (114,6 miliardi) ha riflesso principalmente il fabbisogno delle Amministrazioni Pubbliche (90,2 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (24,6 miliardi). Sono i numeri del Supplemento “Finanza pubblica, fabbisogno debito)”.
Sul fabbisogno ha inciso per 12,8 miliardi il sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro; in particolare, la quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’European Financial Stability Facility (EFSF) e’ stata pari a 6,7 miliardi; i versamenti della terza e quarta tranche della sottoscrizione del capitale dell’European Stability Mechanism (ESM), effettuati nei mesi di aprile e ottobre, sono stati complessivamente pari a 5,7 miliardi.
Dal 2010 il contributo italiano al sostegno finanziario ai paesi dell’area dell’euro e’ stato pari a 55,1 miliardi, di cui 33,6 miliardi riguardanti la quota dell’Italia dei prestiti dell’EFSF, 11,5 riguardanti la sottoscrizione del capitale dell’ESM e 10,0 miliardi relativi ai prestiti bilaterali in favore della Grecia (la cui erogazione e’ terminata alla fine del 2011).
Nei primi 11 mesi dell’anno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 339,1 miliardi (di cui 31,2 nel mese di novembre), in lieve calo rispetto a quelle dello stesso periodo del 2012 (340,7 miliardi).
Come negli anni passati, spiega Bankitalia, nel mese di dicembre e’ molto probabile che il debito si sia fortemente ridotto, riflettendo un consistente avanzo e il netto calo delle disponibilita’ liquide del Tesoro, tornate a fine anno poco al di sopra del livello di fine 2012.