NEW YORK( WSI) – Nel picco della crisi europea del debito, erano considerate un porto sicuro per quegli investitori che guardavano al Vecchio Continente. I venti sono ora cambiati. Danimarca, Svezia e Norvegia sono infatti sempre più al centro delle preoccupazioni internazionali per via dei livelli record raggiunti dal debito delle famiglie.
“Ci si chiede se una crisi sia pronta a esplodere”, ha detto a questo proposito il premio Nobel Paul Krugman all’agenzia Bloomberg. “Non ne sono sicuro, tuttavia la situazione crea nervosismo”.
Svezia e Danimarca vantano livelli di debito pubblico che sono meno della metà della media della zona euro. Gli 820 miliardi dollari a cui ammonta il fondo sovrano norvegese evidenzia che il suo governo non ha debito netto. Eppure, in tutti e tre i paesi scandinavi, la stabilità del rating AAA ha determinato una discesa degli oneri finanziari, nutrendo allo stesso tempo un aumento folle di prestiti al consumo, che il Fondo Monetario Internazionale e l’Ocse vedono ora come una minaccia per la stabilità di queste economie.
“Si pensa che se sei sopravvissuto alla crisi finanziaria senza gravi danni ora dovresti star bene, ma non è così”, ha detto Krugman. In Danimarca, i consumatori devono ai loro creditori il 321 per cento del reddito disponibile, un record mondiale che l’OCSE con sede a Parigi ha detto a novembre richiede una risposta politica. In Svezia, tale percentuale è vicina al 180 per cento, poco sotto il 200% della Norvegia.