ROMA (WSI) – Stamina: un pasticcio dello Stato: la puntata delle Iene sul caso Stamina manda un messaggio inequivocabile.
Secondo il servizio di Giulio Golia, il Ministero della Salute avrebbe saputo e avrebbe anche approvato l’utilizzo del metodo Stamina negli ospedali di Brescia.
Giulio Golia de “Le Iene” ha mostrato un documento dello stesso Ministero che confermerebbe come responsabili ministeriali “segnalassero e mandassero pazienti a Vannoni e agli Spedali Civili di Brescia” per ricevere il trattamento previsto dal metodo Stamina.
Golia ha letto alcuni passaggi del documento, nel quale si precisa anche che i costi del trattamento fossero sostenuti dagli Ospedali Civili di Brescia e da Stamina. “Tutte le istituzioni sapevano: la Regione Lombardia, l’Aifa ed il ministero”. Dunque, “è strano che il ministro Lorenzin chieda come possa Stamina essere entrata in un ospedale pubblico”.
Golia ha ricordato come, ad ogni modo, il via libera per le cure compassionevoli con Stamina a Brescia sia stato dato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ad agosto 2011.
Non si ferma però la polemica sui social network. All’indomani del servizio, gli hashtag #LeIene e #Stamina rimbalzano su Twitter.
D’altronde, forti sono state le critiche contro i precedenti servizi sul metodo Stamina mandati in onda dalla trasmissione televisiva, accusata di parzialità.
In particolare, proprio la Iena Giulio Golia è stato accusato di aver spacciato Stamina alla stregua di una cura. Ma Golia ha appunto risposto con il servizio di ieri, ribadendo la teoria del “Pasticcio di Stato” e mettendo in evidenza come le stesse Iene avessero in passato intervistato Davide Vannoni – l’inventore del metodo Stamina – come indagato per associazione a delinquere.