NEW YORK (WSI) – Nel quarto trimestre del 2013, l’economia degli Stati Uniti è cresciuta a un ritmo annuo del 3,2%. Gli analisti di Briefing avevano previsto un rialzo +3%, mentre quelli di Bloomberg +3,2%. Il dato appena reso noto è quello preliminare e segue la crescita +4,1% del terzo trimestre.
Considerati insieme, il terzo e il quarto trimestre rappresentano la miglior crescita consecutiva dell’economia americana dalla fine del 2011 e dall’inizio del 2012.
A sostenere il Pil Usa sono state in particolare le spese per consumi, balzate a un ritmo +3,3%, il piĂą alto in tre anni, ovvero dal 2010. In rialzo anche gli investimenti aziendali, con le societĂ che hanno aumentato le spese sulle attrezzature del 6,9% dopo il +0,2% del terzo trimestre.
Le esportazioni sono balzate +11,4%, mentre le importazioni sono salite di appena +0,9%. La crescita del Pil sarebbe stata tuttavia maggiore se non ci fosse stato il forte calo delle spese federali, crollate del 12,6%.
Un fattore di preoccupazione arriva però dal mercato immobiliare, che ha rappresentato un freno alla crescita per la prima volta in quasi tre anni, dal momento che l’elevato livello dei prezzi delle abitazioni e dei mutui ha messo sotto pressione la domanda. Il risultato è che le spese per costruzioni residenziali sono calate su base annua -9,8%.
L’altra notizia che desta dubbi sulla solidità della ripresa Usa è la performance del Pil nell’intero 2013, che su base annua è stata di appena +1,9%, contro +2,8% del 2012.
Sotto controllo l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi PCE, che nel quarto trimestre è salita di appena +0,7%. Componente core +1,1%.
Contestualmente, sono state rese note le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che sono salite a 348.000 unitĂ rispetto alle 329.000 unitĂ della settimana precedente, peggio dei 325.000 attesi dal consensus.
(in fase di scrittura)