MILANO (WSI) – Chiusura i netto rialzo a Piazza Affari, la borsa saluta con favore il cambio di guardia politico a Palazzo Chigi. L’indice Ftse MIB estende i rialzi e cresce +1,62% a 20.436 punti, ai massimi dal 2011. Lo spread chiude in ribasso -2,26% a quota 198,87.
Quanto alle singole performance, particolarmente richiesti i titoli bancari, così come Atlantia, Exor e Finmeccanica, su cui influiscono una serie di indiscrezioni. In lettera invece Ansaldo e Ferragamo.
Per il listino milanese, fino a quando la resistenza a 20.150 rimarrà inviolata, si rischia una discesa verso 18.800 prima e quota 18.360 successivamente, dicono i graficisti. Solo in caso di mantenimento della quota di 20.150 lo scenario ribassista verrà invalidato. In questo caso, dovrebbe perfezionarsi un recupero verso quota 20.500 prima e 20.900 successivamente. Basterebbe un fattore negativo esterno, tuttavia, e l’indice rischierebbe di ripiombare in una fase di ribassi. La chiave sarà la tenuta del livello chiave di supporto dei 20.150 punti. Al rialzo i prossimi obiettivi tecnici sono invece 20.500 e 20.900 punti.
I mercati del debito accolgono con favore l’idea di un Governo Renzi, che diventerà il quarto primo ministro in due anni e il terzo senza essere eletto di fila. Lo Spread tra i Btp e il Bund scende sotto i 200 punti dai 204 della chiusura di ieri con un rendimento inferiore al 3,7%.
Ancora più in basso scendono i tassi sul decennale spagnolo, calati al minimo dalla primavera del 2006, pari al 3,58%. I prezzi continuano a crescere.
Sul versante dell’area euro, la Francia è tornata alla crescita a fine 2014, dando un po’ di respirto al presidente Francois Hollande. Meglio del previsto anche la crescita del Pil della locomotiva tedesca. Alle 10 è stato il turno dell’Italia, dove i dati dell’Istat hanno confermato la fragile ripresa. Nel quarto trimestre il Pil è aumentato dello 0,1%, come previsto. Occhio anche al giudizio di Moody’s sulla qualità del credito e ai nuovi sui dati Bankitalia sul debito pubblico.
[ARTICLEIMAGE] Gli investitori sono in grado di fare le loro puntate dopo aver ricevuto notizie positive dai Pil di Germania e Francia. Nel quarto trimestre dello scorso anno il Pil della Germania e’aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,3% rispetto al corrispondente trimestre del 2012. Per l’intero 2013 il Pil e’ cresciuto dello 0,4%. Nell’ultima parte dell’anno Parigi ha registrato una crescita migliore del previsto pari allo 0,3%.
Il debito pubblico italiano si è attestato a dicembre a 2.067,49 miliardi di euro, in calo rispetto al record di 2.104,04 miliardi registrato a novembre. Alla fine 2012 il dato era pari a quota 1.989,46 miliardi.
In Asia la Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta in ribasso con l’indice Nikkei-225 a 14.313 punti (-1,53%).
In progresso invece le piazze finanziarie cinesi: il Composite di Shanghai ha terminato gli scambi in progresso dello 0,83% a 2.115,85 punti, mentre a Shenzhen il Component ha chiuso a 7.883,75 (+0,34%).
Sul valutario, l’euro a fine seduta è in marginale rialzo a 1,3689 dollari. Rispetto allo yen la moneta unica passa di mano a 139,55.
In ambito di commodities, commodities, i futures sul petrolio stabili a 100,27 dollari per il barile Wti e a 108,56 dollari per il Brent. Le quotazioni dell’oro tornano in area $1.308 per oncia, con la settima seduta consecutiva in rialzo, ai massimi dallo scorso 7 novembre.