NEW YORK (WSI) – L’Ucraina è invasa da truppe filo russe, che hanno occupato due aereoporti. La moneta nazionale sta colando a picco e il nuovo governo ad interim, impegnato a colmare i buchi di bilancio nel più breve tempo possibile, si è visto costretto a imporre limiti sui depositi in valuta straniera.
In teoria la stretta non dovrebbe durare più di un mese, ma anche l’esecutivo di Cipro aveva fatto simili annunci prima di imporre il famigerato prelievo forzoso sui conti superiori a 100 mila euro.
Uno degli scali conquistati dalle truppe armate che hanno issato bandiera russa, si trova vicino all’incrocio di due autostrade ‘strategiche’: una conduce a Sebastopoli (sede della flotta russa del Mar Nero), che dista una ventina di km, e l’altra a Simferopoli (capitale della Crimea), a 50 km.
La tensione in Crimea è montata da quando ieri il parlamento locale di Simferopoli è stato occupato da uomini armati filo russi, che hanno issato la bandiera del Paese a cui si vorrebbero annettere.
Dopo le sedi del Parlamento e del governo, oggi è toccato agli aeroporti. Nella repubblica autonoma di Crimea, penisola meridionale dell’Ucraina a maggioranza di origine russa, continua così l’escalation di violenze e di luoghi conquistati.
_____________________
KIEV (WSI) – Un’altra ribellione. L’altra ribellione. Di un’Ucraina divisa tra chi crede nell’Europa e tra chi preferisce appoggiare Mosca. E questo è proprio il caso della Crimea, entrata a far parte – malvolentieri – dell’Ucraina all’indomani della dissoluzione dell’Urss. Sinferopoli non riconosce infatti la rivoluzione di Kiev, quella capitale che si è ribellata a Viktor Yanukovich, ora latitante e che ieri è tornato a parlare rivendicando di essere ancora lui il presidente.
Nella notte una dozzina di soldati in uniforme, con degli stemmi neri, ha iniziato a pattugliare l’ingresso dello scalo. Sono presenti anche una dozzina di civili pro-Russia di tutte le età, che dicono di essere lì per mantenere l’ordine. “Siamo tutti dei volontari, siamo qui per impedire l’atterraggio di fascisti o radicali provenienti dall’ovest dell’Ucraina”, ha detto un loro portavoce improvvisato, che si presenta come ex ufficiale di polizia. “Se verranno i banditi nazionalisti, ci batteremo con loro – dice Vadim, giovane ingegnere -. Troveremo le armi se ce ne sarà bisogno”.
Iazieniuk nuovo premier
Intanto ieri a Kiev, la capitale della rivoluzione, la Rada ha votato Arseni Iazeniuk a capo del nuovo governo. Si tratta di una personalità dello stesso partito di Yulia Tymoshenko, ormai intenzionata a candidarsi alle presidenziali. L’ex ministro dell’Economia era già stato designato dai manifestanti riuniti in piazza Indipendenza e si è impegnato a non candidarsi alle prossime presidenziali.
Il blitz alla sede del Parlamento crimeo
Ieri mattina una trentina di uomini armati filo russi hanno compiuto un blitz nelle sedi del Parlamento e del governo della Repubblica autonoma di Crimea, a Sinferopoli. Il ministro dell’Interno ad interim Avakov di Kiev ha subito messo in stato di allerta polizia e forze di sicurezza ucraine. Nel pomeriggio, una trentina di miliziani filorussi armati ha licenziato il governo autonomo della Repubblica e fissato per il 25 maggio un referendum per ottenere più autonomia da Kiev.
(RaiNews24)