BRUXELLES (WSI) – Nell’area euro l’inflazione è stata più alta del previsto. I dati permettono alla Bce di temporeggiare in vista della prossima riunione di politica monetaria, durante la quale, scommettono gli analisti, i tassi verranno lasciati invariati ai minimi storici.
Detto questo, i prezzi al consumo rimangono nella cosiddetta “area di pericolo” – individuata sotto l’1% – indicata da Mario Draghi. A schiacciare i prezzi sono i livelli ancora molto elevati di disoccupazione.
Lo spauracchio della deflazione è uno dei fattori che si aggira sui mercati e pesa sulle contrattazioni da diversi mesi.
Secondo Martin van Vliet, economista di ING, i dati più alti del previsto sull’inflazione in febbraio allentano le pressioni sulla Bce. I prezzi al consumo si sono confermati allo 0,8%, a fronte delle attese degli analisti, i quali in media scommettevano su un calo allo 0,7%.
Secondo Micheal Hewson di CMC Markets, Draghi manterrà lo status quo sui tassi di interesse, che sono fermi allo 0,25%, il livello più basso dalla nascita della moneta unica.