ROMA (WSI) – Si profilano ulteriori rafforzamenti della crescita economica di fondo nei paesi avanzati, afferma l’Ocse in un rapporto di interim sulle sue previsioni economiche, che per l’immediato però stima rallentamenti del tasso annualizzato di crescita in diversi paesi. Tra cui l’Italia, dove l’espansione del Pil dovrebbe rafforzarsi allo 0,7 per cento nel primo trimestre, rispetto al più 0,7 per cento annuo confermato giusto oggi dall’Itat, ma nel secondo trimestre secondo l’ente parigino dovrebbe risultare dello 0,1 per cento.
Una dinamica simile a quella generale dell’area euro, che secondo l’Ocse segnerà un più 1,9 per cento nel primo trimestre, dopo il più 1,2 per cento di fine 2013, ma poi un più 1,4 per cento nel secondo.
La stessa Germania vedrà la crescita balzare al 3,7 per cento, dopo il più 1,5 per cento del quarto trimestre, ma poi moderarsi al più 2,5 per cento nel secondo trimestre. In generale sul G7 l’Ocse stima un più 2,2 per cento sul primo trimestre e un più 2 per cento sul secondo. Si tratta comunque di un aggiornamento solo parziale delle analisi da parte dell’ente parigino – di cui fino a poco tempo fa l’attuale ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan era capo economista – i dati completi su 214 e 2015 saranno disponibili solo il 6 maggio con la nuova versione dell’Economic Outlook.
L’Ocse rileva che alcuni dei maggiori fattori di rischio sulla crescita si sono attenuati, mentre altri sono rimasti e se ne sono creati anche di nuovi. Nell’area euro poi la ripresa resta meno consolidata che altrove e “il livello di stimolo della politica monetaria può essere mantenuto o anche essere ulteriormente aumentato”. Il risanamento dei conti pubblici deve proseguire ma a ritmi che possono attenuarsi. (TM News)
Il risanamento dei conti pubblici nei paesi avanzati e dell’area euro deve proseguire, “ma i progressi già conseguiti implicano che in molti casi il ritmo di consolidamento può essere più lento quest’anno rispetto allo scorso, riducendo così il freno alla ripresa economica”. Lo afferma in un rapporto di interim sulle previsioni economiche l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, di cui fino a poco tempo fa l’attuale ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan era capo economista. (TM News)