Economia

Francia, Le Pen: “Serve alleanza anti europeisti in tutta Europa”

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PARIGI (WSI) – Per Marine Le Pen il risultato elettorale ottenuto ieri «è solo l’inizio». Commentando l’esito delle elezioni municipali che hanno fatto registrare un risultato senza precedenti per il Front National, la presidente del partito spiega in un’intervista a Le Figaro che questi risultati «sono la dimostrazione del fatto che il Front National è un partito capace di governare» e che «non convince più» il cavillo per cui si tratta di un partito di protesta e di collera. Siamo «un partito capace di gestire» sottolinea. E promette: «dopo il secondo turno ci dedicheremo alle elezioni europee. Saranno fondamentali».

BOTTA E RISPOSTA CON GRILLO

«Francamente non capisco l’odio di Grillo nei miei confronti. In realtà, i nostri partiti sono d’accordo su molti temi, a partire dalla lotta contro l’euro» spiega la leader del Front National francese, Marine Le Pen, criticando il leader di M5s,che al contrario di Fn «si limita a contestare senza assumersi le proprie responsabilità». La risposta di Grillo arriva via Twitter: «Nessuno odia Marine Le Pen. Ha però un’appartenenza politica diversa dal M5S e per questo non sono possibili accordi. Rien d’autre. Adieu».

RENZI: “VOTO SIGNIFICATIVO”

«Un voto locale, ma significativo», di «protesta», come accade «anche in Italia» ha spiegato Matteo Renzi dall’Aja. «Io non credo che dopo il voto in Francia si debba chiedere all’Europa di riflettere su se stessa, perché lo avevamo già chiesto prima», ha aggiunto il premier. «L’Ue deve prendere atto che è diffuso un sentimento di contestazione, di antipolitica, che in parte deriva dalle scelte dei singoli governi ma in parte da un forte sentimento di contestazione verso le istituzioni europee». Il voto in Francia, «è molto significativo anche se comunque locale, ma ha in sé, ne parlavo con il presidente Hollande, chiaramente un significato di protesta. Anche in Italia accade così, anche se magari a livello locale con minore intensità», ha ribadito.

LA FRANCIA SI INTERROGA

Il giorno dopo il grande choc della «marea blu» del Fronte nazionale che ha investito la Francia, nel mirino finiscono quel 38,72% di elettori – un record assoluto per le amministrative – che ieri hanno disertato le urne al primo turno delle amministrative. Nelle elezioni che unanimemente vengono giudicate innanzitutto come uno schiaffo per il governo socialista e la presidenza di Francois Hollande in particolare, gli analisti ravvisano anche un monito durissimo dei francesi ai partiti tradizionali nel loro insieme. Socialisti e UMP, da parte loro, hanno già moltiplicato gli appelli agli elettori affinché domenica prossima si rechino in massa a votare per i ballottaggi.

I NUMERI DEL SUCCESSO DEL FRONTE NAZIONALE

La destra, scossa dagli scandali degli ultimi giorni sulle intercettazioni dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, approfitta relativamente del crollo socialista, anche se in molte città deve cedere il passo al partito di Marine Le Pen, che presentando appena 500 liste in un totale di 36.000 comuni ha portato a casa il 7% delle preferenze.

Secondo i risultati «consolidati», proiettati quindi sull’insieme del territorio nazionale, la destra otterrebbe il 46,54% dei voti, la sinistra il 37,74% e il Fronte nazionale il 4,65%. «Sanzionato» titola in prima pagina Le Parisien, su una grande foto del presidente Hollande, «Paura sulle città» è la prima di Liberation con l’immagine di Marine Le Pen sullo sfondo, «La sconfessione» è il grande titolo di prima di Le Figaro, con riferimento al capo dell’Eliseo. Se è vero che nelle amministrative a metà mandato gli elettori se la prendono quasi sempre con il governo in carica, «è raro che lo facciano in proporzioni del genere», osserva il più diffuso quotidiano regionale, Ouest France.

VOLTI SIMBOLO

Il simbolo, del tutto inatteso, di quanto successo ieri è la storica vittoria del candidato del Fronte, Steeve Briois, già al primo turno ad He’nin-Beaumont, nel nord. Ma non è da meno la disfatta del candidato socialista a Marsiglia, Patrick Mennucci, che finisce non soltanto distaccato di 20 punti dall’avversario UMP Jean-Claude Gaudin, sindaco uscente, ma anche quattro punti dietro Stephane Ravier, l’uomo del Fn. Sarà invece necessario il fotofinish a Parigi, dove la candidata della destra Nathalie Kosciusko-Morizet, nonostante una campagna non proprio riuscitissima, ha ottenuto più voti (il 35,64%) della socialista Anne Hidalgo (34,4%), che ha beneficiato dell’investitura del sindaco uscente, Bertrand Delanoe.

VERSO I BALLOTTAGGI

Gli analisti scrivono già questa mattina di sistema bipolare francese giunto al tramonto e di Fronte nazionale come terza forza del Paese. E domenica prossima il Fronte imporrà in un centinaio di città le «triangolari», ballottaggi PS-UMP più il candidato dell’estrema destra. Nei casi in cui il Fronte è avvantaggiato, i socialisti hanno già annunciato che inviteranno il proprio candidato a desistere in favore dell’UMP, un gesto non ricambiato dalla destra, che esorta invece tutti i simpatizzanti a recarsi alle urne. Lo slogan del partito di opposizione guidato da Jean-Francois Cope’ è: «un voto al Fronte nazionale è come un voto al Partito socialista».

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[ARTICLEIMAGE] Il Front National, l’estrema destra francese, ha messo a segno un risultato spettacolare alle amministrative di ieri in Francia, contrassegnate da una debacle dei socialisti di Francois Hollande e da un buon risultato della destra moderata dell’Ump.

Senza precedenti l’astensionismo che ha sfiorato il 40%, secondo il ministero degli Interni.

L’Ump è in vantaggio tanto nella capitale Parigi, dove invece i pronostici davano in testa la candidata Ps, che a Marsiglia, dove il candidato Ump è in vantaggio. Nelle due città si andrà al ballottaggio tra due settimane. Invece il FN di Marine Le Pen si è assicurato già al primo turno diverse città del sud, fra queste Perpignan, Avignone, Forbach, Béziers, Fréjus, Tarascon.

In totale, secondo i risultati quasi definitivi annunciati dal ministro degli Interni Manuel Valls, la destra ha raccolto il 46,54% dei voti espressi, la sinistra il 37,74%, l’estrema destra il 4,65% e l’estrema sinistra lo 0,58%.

Il voto amministrativo designa per sei anni i consiglieri municipali di circa 36.700 comuni francesi che poi saranno chiamati ad eleggere il futuro sindaco. (TMNews)