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Borsa Milano +1%, euro torna sotto $1,38

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NEW YORK (WSI) – Piazza Affari rallenta dai massimi della sessione, complice anche l’indebolimento di Wall Street. La chiusura è comunque di un buon rialzo, Ftse Mib +0,95% a 20.823 punti.

Aumentano in generale i dubbi sulla sostenibilità della fase rialzista dei mercati, e c’è qualcuno che teme l’arrivo di una correzione a livelli record.

Focus sul ritracciamento dell’euro, che ha ampliato le perdite dopo il balzo dell’indice della fiducia dei consumatori Usa – salito al massimo in più di sei anni – scivolando di nuovo sotto la soglia dei $1,38, con -0,52% a $1,3766; dollaro/yen +0,08% a JPY 102,31; euro/franco svizzero +0,19% a CHF 1,2211. Euro/yen -0,40% a JPY 140,88.

Il Ftse Mib rimane in una situazione di buon recupero dopo i cali di ieri, quando il mercato italiano non è riuscito a difendere quota 21 mila per poi chiudere sui minimi di seduta poco sopra i 20600.

Dal punto di vista tecnico, se proseguirà nella trendline ribassista, il listino Ftse MIB è destinato a sprofondare sotto 20.550.

Tra i singoli titoli, a parte chiaramente Luxottica, favorita dalle notizie di una partnership con Google per la produzione di occhiali intelligenti e che fa +4,7%, i fari degli investitori sono puntati su Buzzi Unicem, +1,4% circa e Pop Emilia, -1,64%.

Tra altri bancari, Mps -0,97%, BPM -3,43%, Banco Popolare -1,98%, Mediobanca +0,98%, Unicredit -0,16%, Ubi Banca -0,24%, Intesa +0,36%. Titoli di altri settori: Cnh Industrial +1,49%, Enel +1%, Exor +2,56%, Fiat debole con +0,25%, Saipem +1,56%, Telecom Italia +0,94%, Unipolsai +3,50%.

Lo spread tra Btp e Bund -0,31% a 181,29 punti base, a fronte di rendimenti decennali -0,58% al 3,39%.

Il clima generale sui mercati è peggiorato negli ultimi giorni per via degli ultimi dati macro e delle tensioni geopolitiche. È venuto a mancare il sostegno dei fondamentali.

Sell in Asia. La Borsa di Tokyo ha terminato gli scambi con l’indice Nikkei a -0,36% a 14.423,19 punti. Sfavorito dai dati macro Usa non convincenti e dai segni di un rallentamento in Cina, l’azionario globale ha perso 270 miliardi di dollari da inizio anno. L’indice MSCI dei mercati in via di Sviluppo è in calo del 4,9% nel 2014.

In ambito macroeconomico oggi è stato pubblicato l’indice Ifo sulla fiducia delle aziende tedesche, che ha deluso, scendendo per la prima volta in cinque mesi.

In UK l’inflazione è scesa ulteriormente all’1,7% in febbraio, ai minimi da ottobre 2009. I prezzi delle case britannici sono invece saliti ai massimi da agosto 2010.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,48% a $100,08, il prezzo dell’oro +0,38% a quota $1.316,10 l’oncia.