ROMA (WSI) – I mercati sono innervositi dalle tensioni geopolitiche in Russia e speculano che il presidente Vladimir Putin dovrà avviare misure di controllo dei capitali, nel tentativo di arginare una fuga di depositi dal paese.
Era già successo prima della crisi in Ucraina e dell’annessione della Crimea, regione ucraina filo russa. Ora il fenomeno non potrà che peggiorare (vedi stime Banca Mondiale più sotto). I $70 miliardi previsti sono una somma molto più alta di quella anticipata in precedenza.
La Banca mondiale stima che il Pil di Mosca cederà l’1,8% quest’anno se la crisi in Ucraina dovesse aggravarsi. Secondo lo scenario peggiore, a questa contrazione ne seguirà una del 2,1% nel 2015.
Lo scenario più favorevole vede una rallentamento della crescita all’1,1% contro l’1,3% del 2013 e del 2015.
Quanto alla fuga di capitali, potrebbe attestarsi a 150 miliardi di dollari quest’anno e 80 miliardi l’anno prossimo, secondo i calcoli di Birgit Hansl, economista della Banca Mondiale.
Lunedì il vice ministro dell’Economia ha affermato che queste fughe di capitali dovrebbero essere pari a 65-70 miliardi di dollari per i primi tre mesi dell’anno. Nel 2013 erano stati pari a 62,7 miliardi in totale.