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Marcegaglia terrorizzata dalla deflazione

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ROMA (WSI) – Intervenendo al convegno per il centenario dalla nascita di Guido Carli tenutosi oggi a Roma, Emma Marcegaglia ha dichiarato ai nostri microfoni che ci sono chiari segnali di deflazione nell’Eurozona.

Anche la Bundesbank si è detta disponibile al quantitative easing. “Se la Banca centrale tedesca l’avesse dichiarato prima, sarebbe stato meglio”, ha affermato sorridendo l’imprenditrice, aggiungendo che tuttavia la politica monetaria da sola non può bastare.

“E’ necessario tornare a fare investimenti, mettere l’impresa al centro dell’economia e aiutare le aziende ad essere più competitive”.
“La spesa pubblica va cambiata sostanzialmente. Non possiamo investire nelle aziende municipalizzate che al 70% sono in perdita”, ha poi detto l’ex Presidente di Confindustria, aggiungendo che bisogna investire in innovazione, tecnologia e digitale.

Rallenta l’inflazione in Italia. Nel mese di marzo, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di marzo 2013, in decelerazione rispetto a febbraio (+0,5%). Si tratta del minimo dall’ottobre del 2009.

Il rallentamento dell’inflazione e’ imputabile alla flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e degli Alimentari non lavorati e all’ulteriore attenuazione delle dinamiche inflazionistiche rilevate per quasi tutte le rimanenti tipologie di beni e servizi. L’inflazione di fondo, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,9%, dall’1,0% di febbraio; al netto dei soli beni energetici, rallenta di due decimi di punto percentuale, portandosi allo 0,8% (da +1,0% del mese precedente).

Il lieve rialzo mensile dell’indice generale e’ da ascrivere principalmente agli aumenti – su cui incidono anche fattori stagionali – dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,6%) e di quelli Ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3%); contribuisce, inoltre, l’incremento congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%). L’inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,2%, dallo 0,1% di febbraio. Rispetto a marzo 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,4% (era -0,1% nel mese precedente) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi scende all’1,0%, dall’1,2% di febbraio.

Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di un decimo di punto percentuale rispetto a febbraio 2014. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,3% su base mensile e crescono dello 0,7% su base annua (in attenuazione dal +1,0% di febbraio).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,2% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,4% nei confronti di marzo 2013 (era +0,6% a febbraio). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,1% su base mensile e dello 0,3% su base annua, in rallentamento rispetto a febbraio (+0,4%). Il rialzo congiunturale e’ in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature, di cui l’indice NIC non tiene conto.
(Teleborsa-Asca)