Società

Venezuela senza olio, latte, carta igienica: nei supermercati scatta Grande Fratello

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – La situazione in Venezuela si fa sempre più complessa. Al fine di combattere la scarsità di cibo che sta affliggendo il paese, il governo ha deciso di schedare i consumatori, lanciando un sistema di ID, o meglio una nuova carta di identità, per frenare la corsa ai supermercati, che starebbe a suo avviso favorendo i più ricchi.

In virtù del loro portafoglio, i cittadini più abbienti starebbero infatti facendo incetta di beni di prima necessità, lasciando vuoti i negozi.

Il presidente Nicolas Maduro ha precisato anche che le nuove carte d’identità sono state create per monitorare chi specula sulla situazione, facendo acquisti nei negozi e poi rivendono i prodotti illegalmente a cifre molto più alte.

Le registrazioni sono iniziate in più di 100 supermercati gestiti dal governo in tutto il Paese, in un momento in cui per i venezuelani è sempre più difficile trovare prodotti di base importati, come latte, farina, carta igienica e olio da cucina: “Non è bello vedere persone che si trovano a fare file ogni giorno” ha dichiarato una delle tante vittime di questa situazione.

La nuova carta d’identità sarà collegata a un sistema informatico e grazie anche alla lettura delle impronte digitali sarà in grado di controllare gli acquisti.

Il ministro Felix Osorio ha dichiarato che il sistema emette un allarme quando rileva modelli di acquisto sospetti, impedendo ai consumatori di comprare gli stessi prodotti ogni giorno. Osorio ha anche precisato che le carte saranno volontarie, offerte con incentivi come sconti. Ma il National User and Consumer Alliance, associazione per i diritti dei consumatori, paragona il Venezuela a Cuba e parla di razionamento dei beni di prima necessità, prevedendo che presto tutti i cittadini che non aderiranno al programma non potranno fare più spese nei supermecati.

Una madre mentre si avvicinava ad una cassa di un supermercato con zucchero, farina e cereali ha provato a non dare la colpa al governo per questa situazione: “Non so se sia giusto quanto sta accadendo, ma sicuramente se i miei figli piangono, che altro si può fare?” e così dopo una lunga attesa, ha preso ed è andata ad affrontare una nuova lunga coda di cinque ore in un altro supermercato, prima che andasse tutto esaurito.