NEW YORK (WSI) – La situazione complessa creatasi in Ucraina sembra piano piano scongelarsi anche se in alcune zone della Russia, in particolare nella regione Pskov, ai confini con l’Estonia e la Lettonia, si continuano ad effettuare gigantesche esercitazioni militari.
Armate dell’aviazione Western Military District (WEST) insieme alle unità dell’Airborne Troops (VDV) stanno appunto conducendo un imponente esercitazione.
Se da una parte della Russia, ai confini occidentali, continua questa escalation di tensione, con l’Estonia e la Lettonia terrorizzate dall’ombra di possibili attacchi, dall’altra parte, nei confini orientali, la situazione non è delle più tranquille.
Luo Yuan, ex generale cinese infatti, appena andato in pensione, ha dichiarato che: “una guerra tra Cina e Giappone, per le controversie territoriali, non è più del tutto remota” e che “la Cina dovrebbe rimanere in un alto stato di allerta, dal momento che la storia insegna che il Giappone provoca piccoli incidenti che sono capaci di scatenare conflitti militari”.
Il problema tra i due Paesi asiatici riguarda le isole che si trovano nel mare cinese dell’est, ovvero le Diaoyu islands. Secondo l’ex generale il conflitto potrebbe farsi più aspro con il passare del tempo e Tokyo non vanterebbe affatto una superiorità militare verso Pechino, anzi: “La Cina possiede diversi aeroporti militari nella costa a sud est, non lontani dalle isole Djaoyu, mentre il Giappone ne possiede solamente uno, Naha airport ad Okinawa”.
Più cauto Ni Lexiong, direttore del centro di ricerca sulla politica di Difesa presso l’Università di Shanghai di legge e Scienze politiche. “E’ un dato di fatto che il supporto logistico cinese vicino alle isole Diaoyu è migliore di quello del Giappone, dal momento che le basi militari di Fujian e Zhejiang sono pronte ad affrontare una guerra contro Taiwan dagli anni ’50 – ha detto – Ma non dovremmo ignorare gli Stati Uniti, che avrebbero un ruolo decisivo in un conflitto armato tra Cina e Giappone”.
Luo ritiene invece che “gli Stati Uniti non interverrebbero in nessun conflitto e a favore di nessuno. In Cina ne siamo pienamente consapevoli”.