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Ucraina, anche Donetsk vuole unirsi alla Russia

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KIEV (WSI) – Anche Donetsk vuole unirsi alla Russia. Lo hanno annunciato le autorità amministrative della regione dopo che alcuni manifestanti avevano occupato edifici governativi.

La notizia ha spedito in ribasso i listini azionari di Mosca.

Le regioni russofone dell’est ucraino, alla frontiera russa, registrano ogni domenica dalla caduta del regime filorusso di Kiev il e22 febbraio scorso manifestazioni in favore della “federalizzazione” dell’Ucraina, soluzione ufficialmente promossa da Mosca, o un ricongiungimento con il vasto Paese vicino.

Il presidente russo Vladimir Putin si è impegnato a difendere “con ogni mezzo” le popolazioni russofone delle repubbliche dell’ex Urss e ha ammassato circa 40mila soldati alla frontiera ucraina.

A causa degli incidenti di ieri, il presidente ucraino Olexandr Turchynov ha rinviato una visita in Lituania. Accusando Putin e il deposto presidente Viktor Yanukovich di essere dietro i “disordini separatisti”, Avakov ha promesso una “risposta ferma”, ma “senza spargimento di sangue”.

Duemila persone sono scese in piazza a Donetsk, nell’Ucraina orientale, per chiedere l’annessione della città alla Russia, riporta Euronews.

Dopo lievi scontri con la polizia una cinquantina di manifestanti ha occupato le sedi dell’amministrazione provinciale chiedendo il rilascio degli attivisti arrestati durante le ultime settimane di protesta.

“Sono dalla parte della mia gente e non di quella cricca che ha preso il potere a Kiev” dichiara una manifestante “Vogliamo far parte dell’Unione doganale russa, ma Kiev non ci ascolta, l’Unione europea non ci ascolta. Mi appello all’Europa affinché venga a Donetsk, a Donbas ad ascoltare le nostre voci e non soltanto quelle di Kiev”.
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A Donetsk come negli altri centri industriali dell’est ucraino si protesta soprattutto contro i primi provvedimenti adottati dal governo, tra i quali spicca l’esclusione del russo tra le lingue ufficiali del paese.

“Mi preoccupa il domani del mio paese” ammette una donna scesa in piazza a Donetsk “Sono contraria alla separazione, ma non sono neanche d’accordo con il governo di Kiev. Sono tornati di nuovo gli oligarchi al potere”.

Il referendum per la secessione della Crimea ha creato un precedente in tutta la regione, a maggioranza russofona e fondamentale per l’economia nazionale, che teme ora di essere marginalizzata da Kiev.
(TMNews-Euronews)