ROMA (WSI) – Il possibile programma di acquisti di titoli finanziari da parte della Bce non è imminente: secondo uno dei componenti del Consiglio direttivo, il governatore della Banca centrale dell’Austria Ewald Nowotny non è necessario un intervento immediato. Inoltre, indirettamente ha preso posizione su un aspetto chiave di questo ipotetico “quantitative easing”, mostrandosi contrario al fatto che gli acquisti riguardino titoli di Stato.
“Preferirei misure più vicine possibili al mercato e per questo – ha detto a margine un convegno, secondo quanto riporta Dow Jones – penso a misure che rafforzino innanzitutto il mercato degli Abs in Europa”. Ossia i titoli (Asset backed securities) garantiti da attività , come quelli frutto delle cartolarizzazioni di crediti o mutui concessi dalle banche.
Sono mesi che la Bce mette in rilievo la necessità di riattivare il mercato delle cartolarizzazione e degli Abs. La scorsa settimana il presidente Mario Draghi ha riferito che si è discusso anche l’ipotesi di un QE. Successivamente indiscrezioni comparse sulla stampa tedesca hanno riportato che alla Bce esistono studi basati su un piano che potrebbe ammontare fino a 1.000 miliardi di euro.
Le parole di oggi di Nowotny confermano comunque due aspetti chiave che erano stato lasciti già intuire da Draghi. Il primo è che questo QE non è imminentissimo, potrebbe richiedere ancora almeno un paio di mesi. Il secondo è che appunto potrebbe non riguardare i titoli di Stato. Giovedì scorso il presidente della Bce aveva ammesso che questo lo avrebbe reso meno problematico.
Infine Nowotny ha anche espresso valutazioni sul contesto economico generale, affermando che il rafforzamento della ripresa riduce i rischi di deflazione. (TMNEWS)