ROMA (WSI) – Tante le novità in tema di cedolare secca e pagamento affitti 2014, tutte statuizioni divenute operative in seguito alla pubblicazione ed entrata in vigore del Piano Casa fortemente voluto dal Premier Renzi; il provvedimento, oltre a trattare le stesse tematiche connesse a cedolare secca e affitti 2014, affronta il tema dell’edilizia residenziale pubblica con particolare riferimento agli alloggi popolari.
Ne tracceremo una panoramica estremamente riassuntiva, avendo altresì cura di disegnare un profilo più ampio rispetto ad affitti 2014 ed uso della cedolare secca, con importanti novità in termini di tassazione riferite alla stipula di contratti di locazione a canone concordato.
Nel corso della nostra trattazione affronteremo brevemente anche alcune delle nuove statuizioni inserite nel Piano Casa Renzi a proposito di alloggi popolari.
Cedolare secca, pagamento affitti 2014: contratti di locazione a canone concordato, novità Piano Casa Renzi e alloggi popolari.
Le novità apportate dal Piano Casa Renzi non solo in termini di cedolare secca e pagamento affitti 2014 ma anche nel comparto abitativo più in generale puntano sostanzialmente a due obiettivi: sostenere gli affitti in questo 2014 con la formula della cedolare secca e potenziare le agevolazioni a suffragio di chi risiede in alloggi popolari.
In tema di cedolare secca e pagamento affitti 2014, bisogna innanzitutto menzionare il decremento della tassazione in regime della stessa cedolare secca che ha interessato i contratti di locazione a canone concordato, con l’aliquota di riferimento passata dal 15 al 10%.
Come già accennato, la misura ha inteso soddisfare uno degli obiettivi contenuti nel Piano Casa Renzi, ovvero sia incrementare il ricorso alla cedolare secca che altro non è se non un regime impositivo facoltativo ricorrendo al quale viene meno l’obbligo di far fronte alla tassazione ordinaria IRPEF.
Come accennato, oltre a cedolare secca e affitti 2014, il Piano Casa di Renzi prevede tutta una serie di nuove norme in tema di edilizia popolare riferite a chi detenga alloggi popolari in qualità di abitazione principale; è stato in particolare statuito che ai possessori di tali tipi di immobili vengano riconosciute detrazioni di 900 euro se il reddito è inferiore a 15.493,71 euro oppure di 450 euro per redditi complessivi sotto i 30.987,41 euro.
Lo stesso Piano Casa Renzi prevede poi la possibilità di riscattare l’alloggio per i residenti che vi abitino da almeno 7 anni, in suffragio dei quali è prevista una doppia agevolazione concernente l’IVA da corrispondere all’acquirente e il rinvio dell’imponibile Ires e Irap alla data del riscatto.
Al di là delle nuove previsioni in tema di affitti 2014 e cedolare secca, le statuizioni entrate in vigore riguardo all’edilizia popolare mostrano dunque un concreto impegno dell’esecutivo, che col Piano Casa Renzi ha voluto – seppur accompagnando la cosa ad altre tipologie di misure – fornire un’ulteriore piccolo sostegno ai nuclei familiari più disagiati.
Restando sempre in tema di aiuti e sostegno alle famiglie disagiate, l’INPS ha provveduto ad aggiornare requisiti ed importi validi per il 2014 e riferiti agli assegni per il nucleo familiare rilasciati dal Comune di residenza.
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