ROMA (WSI) – La seduta nervosa sul valutario è dovuta in particolare ai commenti da parte di Mario Draghi che ha ipotizzato un probabile intervento monetario accomodante, visto che la moneta unica rimane troppo forte.
Il tutto mentre l’inflazione rimane ancora troppo bassa, con una serie di paesi dell’Eurozona che sono già entrati in una fase di deflazione.
La forza del tasso di cambio euro dollaro alimenta ulteriormente il rischio di deflazione in altri paesi come l’Italia, in un contesto economico ancora debole. La ripresa è fragile, mentre il mercato disoccupazionale è ancora a livelli preoccupanti.