ROMA (WSI) – Aver tenuto puntati gli occhi sulle borse è stata una scelta intelligente ed il primo round della settimana non è stato brillantissimo, ma per lo meno non ha portato a visitare nuovi minimi. Siamo di fronte a correzioni (rialziste) sulle correzioni (ribassiste) che potrebbero portare i prezzi a caricarsi in vista di eventuali vendite di breve periodo, non ancora da escludere.
Lieve rimbalzo delle borse
Le vendite al dettaglio americane, che come detto ieri solitamente non rappresentano un market mover importante, non di fronte a questa situazione concentrata sulla politica monetaria a stelle e strisce e dunque su due serie di dati sotto i riflettori (mercato del lavoro ed inflazione), ieri si sono rivelate importanti come da nostre attese, dato il nervosismo presente sui listini che non sono ancora lontani da territori di pericolo.
Il dato migliore delle attese (1.1% vs 0.8%) ha contribuito a ripartenze non scevre però di volatilità e di tentativi di ribassi, movimenti che continuano a rimanere decorrelati da valutario e materie prime, il che non ci dà certo una mano ad interpretare le prossime mosse sui listini, ricaricatisi lievemente anche sul fronte europeo. Stiamo dunque alla finestra, seguendo da un punto di vista operativo i livelli tecnici che vedremo questa mattina nel nostro Morning Meeting alle ore 9.30 (dove vedremo anche le materie prime), non escludendo di fatto la possibilità di assistere a nuovi tentativi di discesa nel breve periodo.
La settimana dell’inflazione
Si parte quest’oggi, con la pubblicazione di quella inglese e di quella, tanto attesa per quanto detto poco fa, americana. La prima, alle ore 10.30, potrebbe portare ad aumenti di volatilità sulla sterlina inglese, abituata negli ultimi mesi a dar sfogo a reazioni importanti di fronte a qualsiasi dato macroeconomico (attese per 1.6% vs consensus di 1.7% anche sul fronte core); un dato superiore alle attese potrebbe risultare pro pound, dato che le ultime rilevazioni hanno mostrato un andamento decrescente, ad allontanarsi dal target voluto dalla BoE e quindi sulla strada della disinflazione (tanto temuta, giustamente diremmo, in Europa).
Sul versante americano invece occhi puntati sia sulle borse che sul dollaro (che ieri non ha reagito in maniera particolare sul dato) in quanto l’inflazione fa parte di quel panel di osservati speciali da parte della Fed. Attese per 1.6% sul fronte core (1.6% il precedente) e per 1.4% contro un passato 1.1% sul fronte puro, aspettativa che se dovesse essere rispettata potrebbe essere letta in maniera duplice dal mercato in quanto, di fronte ad un’inflazione in crescita potrebbero aumentare le aspettative di inasprimento di politica monetaria andando a pesare sulle borse, il che, secondo noi, potrebbe essere comunque prematuro come discorso. Osserviamo con attenzione questa release con attese simili a quelle viste per la sterlina a livello di forma mentis.
QUADRO TECNICO
EurUsd: l’area studiata ieri tra 1.3825 e 1.3810, oltre la quale abbiamo individuato possibili accelerazioni verso 1.3770/1.3790 si è rivelata importante e sentita dai prezzi, che non sono stati in grado di scendere al di sotto di essa. Continuiamo a seguirla con attenzione come livello di supporto che se rotto potrebbe condurre verso i livelli ipotizzati ieri. L’idea di valutare delle vendite in limit fino a quando il mercato dovesse mantenersi sotto 1.3845 non ci dispiace, tenendo conto che se dovessimo assistere a ripartenze oltre 1.3865 potremmo aspettarci tentativi di raggiungimento dei massimi.
UsdJpy: ancora laterale il cambio con un time frame a 4 ore che mostra ancora delle buone resistenze intorno alla media a 21 ed i punti statici precedenti passanti tra 101.90 e 102.15.Possibile valutare eventuali vendite di dollari sia in limit che in stop in caso di rotture ribassiste (area 101.45), con obiettivi che passano per 101.20 ed eventualmente, in estensione verso 100.80, con l’idea che ritorni sopra 102.25 potrebbero lasciare spazio a riprese verso 102.40/50.
EurJpy: cross fermo durante la giornata di ieri, senza avvicinamenti né alle resistenze viste né ai supporti. Siamo ancora in laterale sul cross con le resistenze che stanno ben tenendo e che sono in grado di riportare i prezzi verso i minimi . Seguiamo la possibilità di valutare vendite di euro nel momento in cui i prezzi dovessero avvicinarsi ad area 141.25 con l’idea che ritorni sopra area 141.40 potrebbero condurre alle più importanti resistenze passanti per 141.65/80. In caso di accelerazioni dirette ribassiste, l’idea di sfruttare la rottura di area 140.35 per rivedere i minimi ed in estensione un quarto di figura sotto 140.00 potrebbe non essere cattiva.
GbpUsd: i supporti passanti per 1.6680 hanno tenuto ed hanno condotto le quotazioni verso le resistenze di breve passanti per 1.6750. Continua a rimanere valida la configurazione vista su un grafico a 4 ore da seguire per valutare eventuali ripartenze del pound dopo una potenziale figura a bandiera di continuazione di quello che non è, ma che potrebbe divenire, un trend rialzista. 1.6680, area statica e dinamica (media a 100 e parte bassa del canale ribassista di correzione) risulta essere ancor il supporto principale sul quale valutare acquisti di pound tenendo conto che in caso di rottura ribassista dei supporti è possibile valutare tentativi di accelerazione verso 1.6650, mentre ripartenze dirette sopra 1.6765 si rendono a nostro avviso necessarie per rivedere i massimi.
AudUsd: rottura rialzista del triangolo visto ieri avvenuta, con i prezzi che hanno frenato sui punti i massimo precedenti statici passanti per 0.94 ¼. Da qui, è partita una correzione che ha riportato le quotazioni in area di media a 100 oraria e sui punti di supporto statici precedenti, che se dovessero lasciare spazio a tentativi di discesa oltre 0.9350 potrebbero spingere i prezzi verso area 0.9300 senza farci considerare un trend discendente, area di supporto statica e sulla quale potrebbe formarsi una bandiera rialzista del trend principale (visibile su un 4 ore).
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