MILANO (WSI) – Borsa Milano rimane positiva e incrementa i rialzi nel pomeriggio, con il Ftse Mib che termina la seduta in crescita +1,49% a 21.935 punti. In generale le piazze del continente europeo sono state favorite dalla febbre per le operazioni M&A, che ha sostenuto i gruppi quotati del settore farmaceutico. L’indice di riferimento è balzato +3% circa in Europa.
La tendenza generale del listino principale di Piazza Affari, dal punto di vista grafico, resta al rialzo. Sempre positiva anche la “forza relativa”, riferiscono gli analisti tecnici.
Importante monitorare i prossimi livelli di supporto e resistenze del Ftse Mib, e in particolare i titoli difensivi da scegliere e quelli che beneficeranno maggiormente di nuovi molto probabili strappi rialzisti di Piazza Affari.
Per l’indice Ftse Mib, è stata superata ampiamente la resistenza della media a 12 periodi a 21600 circa, e si può iniziare a pensare che il listino sia prossimo a testare i massimi dell’anno.
Euro debole sotto $1,38, decorrelato dall’azionario. Spread in calo -3,60% a 154,68 punti base, tassi BTP decennali -0,95% al 3,09%.
È in generale comunque una giornata interlocutoria in attesa di conoscere la fiducia sull’economia in Cina che verrà resa nota domani.
In ambito di notizie societarie si segnala l’accordo per la ricostruzione dei crediti con un importante adviser bancario internazionale per le “Too big too fail” Unicredit e Intesa.
La società farmaceutica Novartis, intanto, ha raggiunto un accordo con GlaxoSmithKline (GSK) per rilevare le attività oncologiche della società britannica, per circa 15,5 miliardi di dollari. GSK ha messo a segno un balzo 5,5% già all’inizio delle contrattazioni.
Si vocifera anche di un’operazione di takeover tra due colossi del settore.
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In Giappone l’indice Nikkei è sceso -0,85% a 14.388,77 punti e il Topix -0,76% a quota 1.162,50. La giornata è stata fiacca: scarsi i volumi di contrattazioni, nettamente al di sotto delle medie del periodo. Oro in ribasso per la sesta seduta di seguito.
A Milano la giornata è caratterizzata dallo stacco della cedola per diversi gruppi tra cui Cnh Industrial +0,99%, Prysmian +0,95% e Telecom Italia +3,80%.
Le banche hanno accolto inizialmente in modo negativo il decreto del governo Renzi che ha portato al 26% la tassazione sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. In rosso nelle prime battute Banco Popolare dopo la sottoscrizione quasi integrale dell’aumento di capitale; il titolo ha poi recuperato e ha chiuso in progresso +1% circa; dopo un peggioramento, ripresa anche per Mps, con +2,5% circa. Il Cda ha incrementato l’aumento di capitale a 5 miliardi. Tra altri bancari BPM invariata, Bper +1,38%, Unicredit +2,3%, Intesa +1,98%; altri titoli Fiat +3%, Generali +2%, Mediaset +2,85%, Stm +2%.
In ambito macro, l’Istat ha comunicato che in Italia oltre un milione di famiglie deve fare i conti con la disoccupazione. Oltre un milione di famiglie è infatti senza reddito da lavoro (i dati sono del 2013).
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,02% a $1,3794; dollaro/yen invariato a JPY 102,61; euro/franco svizzero +0,11% a CHF 1,2217; euro/yen +0,02% a JPY 141,51.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -1,69% a $102,61 al barile, quotazioni oro -0,94% a $1.281,80.