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Golfo del Messico: 4 anni dopo il disastro, BP è più attiva che mai

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NEW YORK (WSI) – Quattro anni dopo il disastro ambientale, da molti ritenuto il peggiore di tutti i tempi, della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, affiliata alla British Petroleum (BP), nelle acque del Golfo del Messico, che ha causato il versamento di più di 200 milioni di barili di petrolio in mare e la morte di 11 lavoratori, il gruppo inglese è ancora oggi impegnato più che mai nella stessa zona, nonostante le spese per il risanamento dell’area, dopo il disastro, siano ammontate a 26 miliardi di dollari.

Nonostante tutto il tempo e il denaro speso però, tutt’oggi vi sono effetti duraturi che colpiscono l’area, come riportano media americani.

Ad esempio, in seguito alla fuoriuscita vi è stato un forte declino (di circa due terzi) del numero di ostriche presenti nell’area. Questo ha causato numerosi problemi ai pescatori che hanno visto il loro business crollare: “Non ci siamo ancora ripresi. Sono passati 4 anni e possiamo dire con certezza di aver perso il 100% dei profitti. L’unica cosa che possiamo sperare è che BP mantenga la parola data, cosa che finora non ha fatto, e che le ostriche tornino a popolare la zona”.

Il Golfo del Messico è diventato una delle regioni più redditizie al mondo e infatti la British Petroleum produce il 20% delle due riserve solamente nella zona. Dopo il disastro ha ricostruito i suoi impianti di perforazione, raddoppiando le sue dimensioni, oltre ad aver raggiunto degli accordi con gli Stati Uniti per il controllo dell’area.