MILANO (WSI) – La Borsa di Milano perde più di un punto percentuale vanificando gran parte dei solidi rialzi realizzati la vigilia, che hanno portato l’indice Ftse Mib a un passo dalla soglia di 22.000 punti.
A pesare sono stati i dati deludenti provenienti dagli Stati Uniti e in particolare quelli sulle vendite di case nuove.
Con il superamento della resistenza rappresentata da quota 21.600 si potrà iniziare a pensare al raggiungimento di nuovi massimi dell’anno. Tuttavia il Ftse Mib ha scelto il trend ribassista, oggi, scendendo a 21.675,75 punti (-1,18%).
“Il clima è semifestivo, gli scambi sono pochi e concentrati sui derivati, segno che l’idillio tra mercati e Italia, con lo spread Btp/Bund a 155, continua ma che gli investitori preferiscono strumenti da cui possono uscire in fretta”, ha spiegato a metà seduta a Reuters un trader.
Sul mercato dei titoli di stato, lo Spread tra il Btp e il Bund fa +0,61% a 155,63 punti (155 alla chiusura di ieri) con un rendimento che si mantiene sui minimi al 3,08%. Focus sulla prima asta a 10 anni dei bond portoghesi dopo il salvataggio del paese. L’esito è stato positivo: collocati titoli di stato per un valore di 750 milioni di euro, a un tasso medio del 3,58%, minimo storico.
Positiva la reazione sul mercato secondario dei bond, dove il tasso decennale è sceso al 3,636%. I rendimenti oscillano vicini al minimo in otto anni testato la scorsa settimana. Tuttavia non è confortante il commento di Craig Vesey, responsabile della divisione di reddito fisso presso Sanlam, che ha affermato che ai livelli correnti non acquisterà i bond portoghesi, dal momento che i rendimenti sono scesi in modo significativo, mentre i fondamentali dell’economia lusitana, a suo avviso, rimangono gli stessi. “Non penso che siano appetibili in termini di valutazione. E se torniamo ad appena tre o quattro mesi fa, i rendimenti erano molto più alti”.
Riguardo ai titoli scambiati sul Ftse Mib, tra i bancari bene Mps +2,9%, Bper -1%, BPM -0,87%, Banco Popolare -3,34%, Intesa SanPaolo -0,24%, Unicredit -0,83%, Ubi Banca -1,57%. Tra altri titoli Campari -1%, Exor -1,35%, Fiat -1,10%, Mediaset -1,9%, Pirelli -1%,
Cautela tra gli investitori dopo la pubblicazione dell’indice manifatturiero cinese preliminare HSBC, che nel mese di aprile è salito a 48,3 punti dai 48 punti di marzo, rimanendo però in fase di contrazione per il quarto mese consecutivo.
“Siamo molto preoccupati riguardo alla performance del Pil del secondo trimestre. Riteniamo che rallenterà il passo”, ha commentato in una intervista rilasciata a Cnbc Zhang Zhiwei, responsabile economista presso Nomura.
Banche cinesi sotto i riflettori dopo che la People’s Bank of China, la banca centrale del paese, ha annunciato che ridurrà il ratio di richieste delle riserve per gli istituti di credito commerciali rurali di 2 punti percentuali, a partire dal prossimo venerdì, al fine di sostenere la crescita nelle regioni. Yuan in calo, al nuovo minimo di 14 mesi contro il dollaro, a 6,2439.
Tra gli indici azionari asiatici, Nikkei in crescita +1,09% a 14.546,27 punti, in ripresa dal minimo in una settimana della vigilia. Shanghai sotto pressione.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,07% a $1,3816; dollaro/yen -0,35% a JPY 102,24. Euro/franco svizzero -0,19% a CHF 1,2193. Euro/yen -0,12% a JPY 141,44.
Riguardo alle materie prime, i futures sul petrolio -0,31% a $101,43 al barile, oro -0,16% a $1.286,40 l’oncia.