ROMA (WSI) – Il deficit italiano sarà pari al 3% sia nel 2012 che nel 2013, mentre il debito aumenterà dal 127% del 2012 al 132,6% del 2013. E’ quanto ha riferito Eurostat sulla base della prima notifica 2014 comunicata dal Governo.
Eurostat mette in evidenza come il debito italiano sia il più alto dopo quello della Grecia.
Deficit Eurozona e Ue in calo nel 2013, mentre aumenta il debito: il disavanzo scende rispettivamente dal 3,7% del 2012 al 3% del 2013 e dal 3,9% al 3,3%. Il debito invece per l’Eurozona sale dal 90,7% al 92,6% e per la Ue da 85,2% a 87,1%.
In surplus il Lussemburgo (+0,1%), mentre il deficit più ampio in Slovenia (-14,7%). Il debito più alto in Grecia (175,1%), il più basso in Estonia (10%).
La Germania annulla il surplus e nel 2013 è stata in pareggio di bilancio (con un avanzo di appena 190 mln di euro) e con un debito pubblico in calo al 78,4% del pil (2.147,02 mld di euro). E’ invece del -4,3% il deficit della Francia (da -4,9% del 2012) col debito in aumento al 93,5%.
Il deficit dell’Olanda rientra nel tetto e scende a -2,5% (era -4,1% nel 2012), mentre in Grecia risale a -12,7% (da -8,9%) e in Spagna scende a -7,1% (era a -7,1%). Lo rende noto Eurostat.
Nel 2013 il debito schizza al suo massimo storico sia nella zona euro che nella Ue: lo precisa Eurostat, spigando che il 92,6% della zona Euro è il dato più alto registrato dal 1995, così come l’87,1% della Ue-28 è il più elevato dall’inizio della serie storica (2009).
Gli sforzi di Parigi
La Francia dal canto suo punta a riportare il suo deficit al 3% del Pil, in linea con le regole europee, entro fine 2015. Lo riporta il piano di stabilità triennale presentato oggi, che prevede per il 2014 un deficit al 3,8%. La diminuzione sarà raggiunta con ulteriori tagli alla spesa pubblica, per 4 miliardi a partire da quest’anno.
Le stime del governo di Parigi si basano su una previsione di rilancio della crescita, che dovrebbe arrivare all’1% quest’anno e all’1,7% il prossimo.
Cifre che l’Alto consiglio delle finanze pubbliche transalpino ha definito “realistiche” e “non fuori portata”. Un contributo importante a questa ripresa, sempre secondo il governo, arriverà dal cosiddetto ‘patto di responsabilità’ con le imprese, che prevede sgravi fiscali in cambio di nuove assunzioni.
La misura, calcola Parigi, dovrebbe permettere di guadagnare 0,5 punti percentuali di crescita da qui al 2017. Parallelamente, ci sarà un impegno di riduzione della spesa pubblica, che passerà dal 56,7% del Pil quest’anno al 53,5% nel 2017. Le misure con cui si otterrà questo calo saranno precisate in una manovra finanziaria correttiva che sarà presentata entro l’estate. (ANSA)