TORINO (WSI) – La procura di Torino ha chiuso le indagini preliminari sul metodo Stamina: 20 gli indagati, tra cui il guru del metodo Davide Vannoni e il suo braccio destro Marino Andolina, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al commercio e alla somministrazione di medicinali guasti o imperfetti, al commercio o somministrazione di medicinali pericolosi per la salute.
Vannoni è inoltre personalmente indagato per abusivo esercizio della professione, diffamazione e sostituzione di persona; Andolina per peculato e minaccia. Tra gi indagati figurano neurologi, biologi, medici degli Spedali civili di Brescia, come il direttore sanitario Ermanna Derelli, e il responsabile dell’Ufficio sperimentazione clinica dell’Aifa Carlo Tomino.
Il pm Raffaele Guariniello ha scritto nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari che Vannoni, il “capo, promotore e organizzatore dell’associazione” a delinquere che gestiva la promozione del metodo Stamina in Italia e all’estero, “pretendeva il pagamento di somme di denaro anche ingenti da parte di disperati pazienti o familiari – costretti talvolta a ricorrere a finanziamenti e prestiti – richiedendo espressamente che nella causale del bonifico fosse indicata la dicitura ‘contributi, donazioni e oblazioni erogati da persone fisiche’, così aggirando i divieti di legge”.
Secondo il pubblico ministero Vannoni pretendeva anche “la sottoscrizione di false dichiarazioni da parte dei pazienti circa la reale terapia loro somministrata, in cambio di un asserito sconto sul prezzo pattuito inizialmente” e “somministrava o faceva somministrare ai pazienti preparati senza conoscerne natura, implicazioni, potenzialità, rischi”.
Inoltre Vannoni “prometteva la guarigione o quantomeno il miglioramento della qualità della vita a pazienti affetti da gravi patologie e disperati per le loro condizioni di salute, asserendo che il ‘metodo Stamina’ rappresentava una terapia vincente, che avrebbe consentito un recupero della funzionalità fisiologica in misura elevata, anche mostrando filmati di presunti pazienti prima e dopo la cura”.
Il chirurgo Andolina, braccio destro di Vannoni, dovrà invece rispondere di minacce “per avere nel corso di un colloquio telefonico, minacciato un ingiusto danno” ai genitori di una bambina, “dicendo che non avrebbe avuto pietà di loro e che gliela avrebbe fatta pagare” per le loro dichiarazioni sulle cure da parte di Stamina, apparse sui quotidiani lo scorso gennaio.
e dall’avviso di chiusura indagini della Procura di Torino sul metodo Stamina. Il medico sentito dalla Procura, dopo che in passato aveva espresso parere positivo sul metodo di Vannoni in uno dei ricorsi presentati dai parenti di persone che volevano sottoporsi alla cura ai tribunali del lavoro, ha riferito di essersi lasciato ingannare dalla parola compassionevole.
In una deposizione il medico ammise: “Mi vergogno e mi sento colpevole se le mie relazioni possono avere contribuito a convincere tribunali giudicanti sulla necessita’ di autorizzare la terapia del nulla. Ho sbagliato. Stamina e’ una scatola vuota”.
Davide Vannoni, il “capo, promotore e organizzatore dell’associazione” a delinquere che gestiva la promozione del metodo Stamina in Italia e all’estero, “pretendeva il pagamento di somme di denaro anche ingenti da parte di disperati pazienti o familiari – costretti talvolta a ricorrere a finanziamenti e prestiti – richiedendo espressamente che nella causale del bonifico fosse indicata la dicitura ‘contributi, donazioni e oblazioni erogati da persone fisiche’, così aggirando i divieti di legge”.
Lo scrive il pm Raffaele Guariniello nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari sul metodo Stamina.
Secondo il pubblico ministero Vannoni pretendeva anche “la sottoscrizione di false dichiarazioni da parte dei pazienti circa la reale terapia loro somministrata, in cambio di un asserito sconto sul prezzo pattuito inizialmente” e “somministrava o faceva somministrare ai pazienti preparati senza conoscerne natura, implicazioni, potenzialità, rischi”.
Inoltre Vannoni “prometteva la guarigione o quantomeno il miglioramento della qualità della vita a pazienti affetti da gravi patologie e disperati per le loro condizioni di salute, asserendo che il ‘metodo Stamina’ rappresentava una terapia vincente, che avrebbe consentito un recupero della funzionalità fisiologica in misura elevata, anche mostrando filmati di presunti pazienti prima e dopo la cura”.
(TMNews)