Società

‘Bassa società’: Aldo Grasso e la “massaia”

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ROMA (WSI) – E va bene che la deputata Pina Picierno da Santa Maria di Capua Vetere negli ultimi mesi e’ apparsa in tv più dell’amato premier che prima l’ha portata nella sua rinnovata Segretaria e poi l’ha promossa a capolista del Pd alle Europee per il sud Italia.

E va bene anche che per difendere il suo amato premier dalle critiche sgangherate di Piero Pelu’ Pina Picierno da Santa Maria di Capua Vetere ha riciclato la non memorabile (e abusata) celentaniana dicotomia tra lento e rock. Ma la critica che Aldo Grasso sul Corriere della Sera di domenica fa dell’ultima settimana della Picierno dimostra che il sessismo anche questa primavera-estate si porta con tutto.

Fosse stato un deputato uomo a passare con disinvoltura da una tesi su De Mita a una poltrona con Veltroni, Franceschini, Bersani, Renzi…. (ce ne sono pochi?) Grasso l’avrebbe apostrofato con l’epiteto “brava massaia che non butta mai niente”?

[ARTICLEIMAGE] E si’ che la storia dello scontrino da 80 euro sbandierato a Ballaro’ non l’ha aiutata, ma è possibile che nel “carrello della spesa” dell’arguto Grasso non si trovi una freccia da scoccare contro un politico donna che non evochi la sfera domestica, in modo dispregiativo? E bisogna pure esser contente.

Che se in Italia si deve criticare una donna il vocabolario da cui s’attinge e’ sempre e solo quello sessuale. Ancora. E sempre Di più. Chiedere a Boschi, Madia, Moretti…. Con buona pace della rivoluzione “renziana”.