NEW YORK (WSI)- Chiusura contrastata per la Borsa Usa. Le rassicurazioni del presidente della Federal Reserve Janet Yellen sullo stato di salute dell’economia americana e il dato sul mercato del lavoro americano migliore delle stime non sono sufficienti a tenere in territorio positivo i listini, con lo S&P 500 che si avvicina ai minimi di seduta (-0,12% a 1.876 punti). Male anche il Nasdaq in flessione dello 0,41% a 4.051 punti mentre il Dow guadagna lo 0,20% a 16.551 punti.
Il petrolio ha chiuso in calo dello 0,5%: il contratto a giugno e’ sceso i 51 centesimi a 100,26 dollari al barile. In ribasso dello 0,1% anche l’oro: i future a giugno hanno ceduto 1,20 dollari a 1.287,70 dollari l’oncia.
A due circa dall’avvio delle contrattazioni, il Dow scende sale dello 0,57% a 16.571 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,99% a 4.108 punti mentre lo S&P 500 sale dello 0,57% a 1.889 punti.
Ad alimentare gli acquisti, le dichiarazioni di Mario Draghi che, a fronte di un euro forte e inflazione anemica, ha previsto un intervento espansivo già il mese prossimo, quando sarà inoltre disponibile l’aggiornamento delle stime trimestrali.
Sul fronte macroeconomico, attenzione al dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione americane, calate piu’ delle previsioni. Nella settimana che si e’ conclusa lo scorso 3 maggio, il complessivo si è infatti attestato a 319mila unità (contro attese di 325mila) per una variazione settimanale di -26mila. Leggermente rivisto al rialzo (da 344mila a 345mila) il dato della settimana precedente.
Dopo la corsa degli ultimi due anni, il mercato pare intenzionato a prendersi una pausa. Nel solo 2013 l’S&P ha garantito ritorni del 32%. Da punto di vista dell’analisi tecnica, alcuni esperti americanii vedono per lo S&P 500 un livello di resistenza a 1888.040 e di supporto a 1869.000.
Ma proprio per questo gli investitori e gli analisti incominciano a realizzare che i prezzi iniziano a essere sopravvalutati. Anche se le condizioni macro sono migliorate e il mercato dei bond pure, per il mercato è importante prendersi una pausa salutare per riflettere su cosa succederà ora e su quali saranno le prossime mosse della Fed.
In ambito valutario, l’euro si rafforza ulteriormente a $1,3955; dollaro/yen -0,10% a JPY 101,80; euro/franco svizzero +0,01% a CHF 1,2187; euro/yen +0,15% a JPY 141,92.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,36% a $100,41 al barile, quotazioni oro +0,16% a $1.290,90.