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Dalla Bce ai nostri conti correnti: ecco come viaggia il denaro

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ROMA (WSI) – Il denaro che abbiamo sui nostri conti correnti oppure nei nostri depositi, così come quello che teniamo, da dove viene e come viene creato? Una lunga analisi di Frankfurter Allgemeine Zeitung accompagna il viaggio degli euro immessi dalla Bce nel resto dell’eurozona.

Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung propone un dettagliato viaggio del denaro, che parte dalla sede del Bundesbank. Un ispettore della banca centrale tedesca, Michael Thomas, è la persona che crea formalmente il denaro che viene messo a disposizione delle banche tedesche. Con un semplice clic sul computer arrivano i miliardi richiesti dalle banche, anche se ovviamente la creazione del denaro non è così semplice. Il punto di riferimento del sistema monetario dell’eurozona è la Bce. Il dirigente dell’Eurotower responsabile dell’erogazione del denaro alle banche si chiama Benoît Cœuré.

Uno dei suoi compiti principali è infatti la valutazione delle richieste degli istituti di credito. Ogni martedì mattina le banche centrali nazionali indirizzano al dipartimento della Bce che fa riferimento a Cœuré quanti soldi servono agli istituti di credito dei loro paesi. La decisione viene presa dal Board dell’Eurotower, e firmata dallo stesso Cœuré. Su un foglio di carta, una tecnica vecchio stileche dà il via libera a tutti i miliardi. «Chi pensa che solo le banche centrali creino denaro, sbaglia. Noi lo creiamo, così come lo fanno anche gli istituti di credito ».

Faz rimarca come la maggior parte delle persone si immagini una simile situazione. Il denaro che c’è nei conti correnti si trova come contante nelle casseforti delle banche. Questo però è falso, visto che le banche detengono una quantità di denaro contante molto inferiore rispetto ai depositi dei loro clienti. In tutta l’eurozona circolano 10 mila miliardi di euro, ma in realtà, come contante, c’è solo un miliardo. «Le banche creano denaro, quando erogano prestiti a famiglie e imprese» dice il direttore della Bce, chiarendo come ogni nuovo credito è di conseguenza una forma di nuovo denaro. Una tesi parzialmente smentita da un banchiere privato intervistato da Faz, che però viene spiegata così. Il valore su un conto corrente non è un denaro, bensì il diritto ad ricevere quel denaro. Se si pensa in questo modo, le banche centrali così come gli istituti di credito non creano alcun denaro praticamente. Le persone però reputano soldi concreti i valori indicati sul loro conto corrente, una valutazione condivisa da Cœuré. Per il banchiere centrale gli istituti di credito hanno uno straordinario privilegio, e di conseguenza vanno monitorati in modo molto severo.

Di norma la creazione di nuovo denaro da parte della Bce avviene così: lunedì viene reso nota l’esigenza degli istituti di credito, martedì la Bce lo crea, e il mercoledì le banche centrali lo indirizzano. Il tempo che passa tra la decisione della Banca centrale europea e l’arrivo del denaro alle banche dipende dalla seconda sorpresa di questo viaggio dell’euro, ovvero le garanzie presentate dagli istituti di credito. Senza di queste non è possibile ricevere nuovo denaro, visto che i soldi erogati dalla banca centrale non sono altro che un credito erogato agli istituti privati. Non si crea niente di nuovo. La Bce ha però molto potere nel determinare quali garanzie accettare, e nella fase dell’eurocrisi l’ha utilizzato, visto che diverse banche centrali, come la Bundesbank, iniziavano a rifiutare i titoli di debito dei paesi in eurocrisi. Adesso ogni banca centrale nazionale ha l’obbligo di accettare i bond greci o portoghesi.

Il denaro creato dalla Bce arriva in realtà sul Target2, il sistema di pagamento interbancario. Gli istituti di credito, come un normale cliente, hanno un conto presso la banca centrale del loro paese. I soldi della Bce arrivano su questo conto, e possono essere trasferiti alle altre banche, ma non ai clienti. Per farli entrare nell’economia reale devono essere prelevati. Il denaro delle banche sui conti correnti degli istituti centrali serve per mantenere il sistema liquido, una delle funzioni principali della Bce all’interno dell’eurozona. Le banche devono mantenere una quota minima, la riserva obbligatoria, presso gli istituti centrali. Oggi, ed è uno dei motivi della crisi, le banche hanno circa 100 miliardi di euro in più sui conti delle banche centrali rispetto a quanto sarebbero obbligate a fare. Gli istituti utilizzano i loro conti presso le banche centrali come garanzia del mercato interbancario. Quando si effettua un bonifico da un istituto all’altro, la banca che effettua questa operazione chiede una controprestazione, che di norma è il denaro presente sul conto della banca centrale.

Il mercato interbancario è collassato durante la crisi finanziaria, mentre fino al 2007 si scambiavano giornalmente quasi 450 miliardi di euro tra di loro. Per questo motivo manca il credito, visto che il denaro creato dalla Bce diventa effettivo solo se c’è poi la partecipazione delle stesse banche, che lo fanno circolare nell’economia reale.

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