NEW YORK (WSI) -Prevalgono le prese di beneficio a Wall Street all’indomani di chiusure record per S&P e Dow Jones. Tra i cali nei titoli a piccola capitalizzazione e un rally dei Treasury, gli investitori attendono i dati macro di domani (tra cui quello sulla produzione industriale e dei prezzi al consumo) per nuove indicazioni sull’economia. A fine seduta, il Dow Jones cede lo 0,61% a 16.614 punti, il Nasdaq cala dello 0,71% a 4.101 punti e lo S&P 500 arretra dello 0,45% a 1.889 punti.
Il petrolio ha chiuso in rialzo: il contratto a giugno e’ salito di 67 centesimi, lo 0,7%, a 102,37 punti. Sui mercati valutari, l’euro sale a 1,3705 dollari, mentre il biglietto verde arretra a 101,73 yen.
Ad alimentare la prudenza, gli acquisti sui Treasury, che spingono il rendimento del decennale al 2,55%, al di sotto di un livello di supporto chiave visto da alcuni come un segnale di un rallentamento economico e una ragione per vendere asset più rischiosi.
Secondo il sondaggio condotto tra il primo e l’otto maggio da Bank of America Merrill Lynch, l’esposizione all’azionario degli hedge fund è ai minimi del giugno 2012. La proporzione di investitori che dicono di assumere rischi “sotto la media” sono ai massimi dell’ottobre 2012.
Ad alimentare la prudenza, il dato sui prezzi alla produzione, saliti ad aprile dello 0,6% rispetto al mese prima e mettendo cosi’ a segno il maggiore rialzo dal settembre 2012. Gli analisti si aspettavano un +0,2%. Su base annuale l’incremento e’ del 2,1%, l’incremento piu’ ampio dal marzo 2012. La componente del rapporto chiamata “consumi personali” (molto simile all’indice dei prezzi al consumo che verra’ diffuso domani) e’ salita dello 0,7% su base mensile e del 2,4 su base annuale. Il rapporto suggerisce che l’inflazione si sta riprendendo da livelli storicamente bassi.
Tornado ali indici, se da una parte è vero che gli indici azionari hanno toccato i massimi di tutti i tempi, all’interno dei listini c’è una divergenza enorme tra i singoli titoli, segnalano gli analisti.
L’S&P ha guadagnato il 4,5% dai minimi dell’11 aprile, recuperando terreno dopo un selloff che ha interessato in particolare le small caps e i tecnologici, un andamento negativo che ha oscurato l’ottimismo sulla ripresa della maggiore economia al mondo.
Ieri l’indice allargato ha superato temporaneamente quota 1.900 per la prima volta nella sua storia, attestandosi in chiusura alla cifra record di 1.897,45.
Dal punti di vista dell’analisi tecnica, gli esperti suggeriscono un livello di resistenza a 1902,865 mentre il supporto è fissato a 1896.755.
Da parte sua, l’indice Russell 2000 dei titoli a bassa capitalizzazione è sceso dell’1,1% ieri, per il maggiore calo in una settimana. Anche il Nasdaq non ha testato nuovi record, al contrario di Dow ed S&P.
A livello societario, Deere ha registrato nei primi tre mesi dell’anno utili in calo del 9,5% ma il dato cosi’ come i ricavi hanno superato le stime degli analisti. Il gruppo si aspetta vendite globali di attrezzature agricole in calo del 4% nel trimestre in corso, meno del -7% atteso dal mercato. Fossil continua a vedere sempre piu’ orologi, cavalcando un trend favorevole nel mercato di riferimento. Eppure gli investitori si stanno liberando del titolo. A deludere sono state le previsioni per il trimestre in corso. Macy’s ha detto che l’inverno gelido ha pesato sul suo business nel primo trimestre frenando le vendite dei grandi magazzini, che non hanno centrato il consensus. Il gruppo ha confermato le stime per l’anno, ha alzato il dividendo e ha aumentato il piano di buyback di 1,5 miliardi di dollari.
Sul valutario, euro +0,10% a $1,3716; dollaro/yen -0,12% a JPY 102,13, euro/yen -0,01% a JPY 140,09, euro/franco svizzero -0,01% a CHF 1,2196.
Riguardo alle materie prime, i futures sul petrolio +0,34% a $102,05, oro +0,01% a 1.294,90.