MILANO (WSI) – Seduta positiva ma senza grandi sbalzi per l’azionario italiano, con l’indice Ftse Mib che nel finale ha guadagnato +0,34% a 20.387 punti.
Ieri l’indice milanese Ftse MIB ha disegnato una candela rialzista dal punto di vista tecnico. Il listino ha lasciato sul terreno il 2% circa, ma il fatto che abbia terminato la giornata a 20318 e non sui minimi giornalieri di 19932 ha lasciato la strada aperta a un rimbalzo.
Tra i titoli Mps +1,24%, Bper +2,69%, BPM +2,98%, Banco Popolare +1,26%, Intesa SanPaolo +3,25%, Unicredit +1,04%, Ubi Banca piatta; in altri settori Atlantia -1,32%, GTech -1,48%, Fiat +2,14%, Telecom Italia -1,69%, Tod’s -2,61%, Mediaset +2,28%. Balzo di Yoox, +6,3%.
Lo spread tra il Btp e il Bund risale fino 188,73 punti base, +4,68%. Nel frattempo il rendimento del decennale italiano vola al 3,25%.
Sul fronte macro, la Germania ha pubblicato il dato relativo ai prezzi alla produzione che hanno registrato ad aprile una flessione dello 0,9% su base annua, in linea con l’indice precedente e con le stime degli analisti. Su base mensile l’indice dei prezzi alla produzione ha riportato una variazione negativa dello 0,1%, in recupero rispetto al calo dello 0,3% di marzo, ma al di sotto delle previsioni del mercato che si aspettava una lettura sulla parità .
Nel Regno Unito l’inflazionè è salita dell’1,8% in aprile dall’1,6% di marzo. Si tratta del primo incremento da giugno dell’anno scorso.
Intanto le probabilità che la Banca centrale europea intraprenda nuove azioni di politica monetaria a giugno per contrastare l’inflazione bassa nella zona euro sono notevolmente aumentate. Lo ha detto ieri sera il consigliere Bce Yves Mersch.
In Asia, Borse contrastate: indice Nikkei della Borsa di Tokyo +0,49%, Hong Kong +0,57%, indice australiano S&P/ASX 200 +0,21%, Shanghai +0,15%, indice coreano Kospi -0,19%.
La Borsa thailandese (indice SET50)ha chiuso le contrattazioni in flessione -1,1%, testando il minimo in una settimana. Male anche il listino indonesiano di Jakarta, -2,3% per le incertezze sull’esito delle elezioni di luglio.
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La situazione, in Thailandia, non rappresenta un rischio geopolitico molto rilevante a livello globale, ma in assenza di altri catalizzatori, gli investitori si sono innervositi.
La valuta nazionale (il Bhat) – che in precedenza oggi era stata sostenuta grazie all’interesse di un misterioso acquirente (che si specula sia la banca centrale) – è scesa -0,2% contro il dollaro.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,09% a $1,3695; dollaro/yen -0,20% a JPY 101,29; euro/franco svizzero -0,11% a CHF 1,2217; euro/yen -0,32% a JPY 138,70.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,14% a $102,75 al barile, quotazioni oro -0,18% a $1.291,50. Ieri l’oro aveva toccato 1.305,48 dollari durante le contrattazioni sulle speculazioni degli operatori dopo l’esito delle elezioni in India.